LE LEGGI TRA NATURA E CULTURA
(gennaio-febbraio 1992
di
Michele Trimarchi
L’uomo che non si pone la domanda: «Chi sono, da dove vengo e dove vado?» di fatto non è ancora nato in coscienza. È uno dei tanti elementi fisici della Natura soggiogato dalle leggi del “caso” e della “probabilità”, di cui egli è solo oggetto all’interno di un sistema evolutivo.
Le leggi fisiche regolano gli equilibri dinamici del mondo fisico e biologico. Macro e micro si evolvono attraverso un processo graduale che rende giustizia ad ogni forma di energia (atomi, molecole ed organismi biologici). Tutto avviene attraverso un continuo scambio di informazioni.
Il moto è il “motore” della Vita, dell’Universo, per cui tutto è in movimento. Gli oggetti che ci appaiono immobili di fatto sono in movimento poiché tutto ciò che ci circonda e noi stessi siamo costituiti da atomi i quali sono come tanti piccoli sistemi solari: un semplice sasso può essere visto come un universo formato da una infinità di galassie con tanti sistemi solari con pianeti comunicanti tra loro in un perenne scambio di energia-materia-informazione.
Il tempo e lo spazio legati al moto sono grandezze variabili prodotte dall’evoluzione dell’energia. Essendo l’energia movimento, azione, informazione, viene considerata dalla fisica “lavoro”. Infatti l’energia è lavoro poiché produce azioni capaci di trasformare e far evolvere elementi interagenti. Ogni informazione dunque è una “azione lavorativa” finalizzata a trasformare in un continuum dinamico il mondo in cui siamo immersi.
All’uomo è dato di scoprire tali leggi per diventare soggetto, protagonista del proprio divenire. È in questa fase evolutiva che possiamo tracciare coscientemente le linee evolutive al fine di identificare e progettare la vita in uno scambio di informazioni armonizzanti per la creazione di una società in consonanza con il desiderio di tutti di vivere una vita senza violenza e sofferenza, nel pieno rispetto delle libertà fondamentali “regolamentate” dalle leggi fisiche dell’Universo.