dna cervello coscienza consapevolezza educazione
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International Society of Neuropsychophysiology "Dal DNA il cervello, dal cervello la coscienza"
International Society of Neuropsychophysiology"Dal DNA il cervello, dal cervello la coscienza" 

 

 

 

 

 

LA VERITÀ NASCOSTA

(ottobre-dicembre 1995)

 di

 

Michele Trimarchi

 

L’umanità è certamente in cammino alla ricerca di una verità capace di rasserenare tutti verso il “destino” a cui tende, inevitabilmente, ogni essere umano: la morte. Se fosse vero che la morte è la fine di tutto, il tutto non esisterebbe poiché, come sappiamo, nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma.

Per quanto grandi siano le scoperte scientifiche che consentono oggi di partecipare alla vita che si svolge in tutto il mondo ed oltre, dobbiamo riconoscere che la ricerca scientifica ha trascurato grandemente l’uomo.

L’uomo, con la paura della morte, dimostra di non aver acquisito la capacità di ragionare sugli aspetti più elementari della vita: com’è possibile che la logica della Natura, che dimostra una elevata Intelligenza – di gran lunga superiore ad ogni QI (quoziente di intelligenza) umano – ci faccia nascere per poi farci morire? Pensare questo è veramente banale. È più lecito pensare che dobbiamo scoprire la verità e questa, badate bene, è solo l’ennesima delle verità da scoprire nei riguardi della vita, di fronte alla quale il più grande degli uomini sembra essere ancora all’“asilo nido”.

Il vero scienziato cerca la verità e, se è onesto con se stesso, si trova nelle condizioni neuropsicofisiologiche ideali per rilevare quanto oggettivamente la Natura trasmette istante per istante. In questa situazione abbiamo un vero scienziato, poiché egli favorisce l’evoluzione della scienza e della conoscenza.

Purtroppo non ci sono molti scienziati in giro per il mondo, perché alla nascita l’individuo viene condizionato dalla famiglia e dalla società ad imitare il comportamento vigente, per cui man mano che egli cresce subisce forti limitazioni nelle sue capacità esplorative e di ricerca della verità, in quanto deve agire secondo le regole dell’ubbidienza a ciò che quasi sempre verità non è. La conseguenza è che egli filtrerà attraverso tali condizionamenti il mondo reale, per cui non misurerà più la realtà bensì quanto ha acquisito sotto forma di condizionamento: quindi, nella maggior parte dei casi, dimostrerà cecità e sordità al vero.

Tutto ciò alimenta la conflittualità interna ed interpersonale, dato che il cervello è diviso in due emisferi cerebrali: è soltanto l’emisfero sinistro che subisce il condizionamento e misura la realtà con i filtri acquisiti, mentre l’emisfero destro, pur subendo una limitazione da parte del sinistro, percepisce la realtà ma non domina il comportamento poiché la parola, il ragionamento, la logica, la tecnologia sono funzioni dominanti dell’emisfero sinistro. L’emisfero destro, nella maggior parte dei casi, agisce di notte con i sogni e di giorno con le intuizioni, con stimoli emozionali e con la creatività.

Qualche tempo fa un noto quotidiano riportava un articolo su uno scienziato russo che sostiene di riuscire a vedere con un computer la vita oltre la morte. Il prof. Korotkov, fisico matematico dell’Università di Mosca, ne è convinto in quanto egli con strumenti elettronici rileva e misura nelle persone decedute un alone energetico diverso da persona a persona. «I nostri esperimenti – afferma – hanno messo in evidenza uno slancio dell’alone verso l’alto come un canale di flusso luminescente, e questo slancio è talmente potente che può influenzare gli esseri viventi che si trovano in quel momento vicino al morto». Tali studi vengono attualmente verificati in vari laboratori di fisica in tutto il mondo.

Molte sono le spiegazioni scientifiche su tali fonti di energie e certamente vi è una “verità nascosta” valida per tutti, pronta a venire alla luce quando i cervelli umani avranno raggiunto quel minimo evolutivo garantito utile all’equa distribuzione di risorse culturali armoniche. Quando cesseranno le guerre, le discriminazioni, il potere dell’uomo sull’uomo, avremo forse raggiunto tale minimo garantito per acquisire conoscenze rivoluzionarie come quella della continuità della vita ed altre. Fino a quel momento la paura della sofferenza e della morte rappresenteranno ancora un freno alla conflittualità deviante, alla guerra e alle cattiverie.

Il CEU e IPV hanno lanciato una sfida a tutti gli Stati del mondo per l’alfabetizzazione planetaria della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.

Le scuole di ogni ordine e grado devono insegnare con metodologia scientifica i valori fondamentali per lo sviluppo di una individualità capace di gestire le proprie potenzialità cerebrali nel rispetto della propria e dell’altrui dignità.

Questo è quanto noi riteniamo utile per creare negli uomini un linguaggio universale, affinché la speranza di una nuova era convinca tutti a compiere un ulteriore sforzo per superare le barriere dell’egoismo che rendono ancora cieca e sorda la maggior parte degli uomini.

Buon Natale e Buon Anno...