dna cervello coscienza consapevolezza educazione
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International Society of Neuropsychophysiology "Dal DNA il cervello, dal cervello la coscienza"
International Society of Neuropsychophysiology"Dal DNA il cervello, dal cervello la coscienza" 

 

 

 

 

 

LA VITA NON VA IN VACANZA

(maggio-giugno 1991)

 di

 

Michele Trimarchi

 

Nel mondo animale le migrazioni sono una necessità per la sopravvivenza. Se da una parte le stagioni condizionano lo sviluppo delle specie, dall’altra queste sono dotate di meccanismi fisiologici “creativi” che consentono di sfuggire al caldo o al freddo eccessivi, di ricercare il cibo, di sviluppare mezzi particolari per risolvere i “problemi” che la Natura pone loro. Tutto ciò si inserisce in un equilibrio dinamico nelle cui forme e colori riscontriamo un significato profondo finalizzato sempre alla sopravvivenza.

Vediamo così che le leggi di Natura guidano e indirizzano l’attività dei vari programmi genetici verso una sempre maggiore evoluzione attraverso il confronto e lo scambio continuo di informazioni intraspecifico, interspecifico e con l’ambiente fisico. L’uomo, parte integrante della Natura, non sfugge a tali leggi e per quanto creda di gestire il dinamismo degli eventi naturali di fatto subisce l’azione educatrice della Natura che lo spinge a prendere coscienza delle leggi che regolano la sua esistenza.

La conditio sine qua non dell’esistenza umana è dunque legata alla conoscenza delle leggi naturali, le quali non ci consentono “assenteismi” dal dinamismo della vita. La vacanza è ormai, nella maggior parte dei casi, una forma di fuga da una realtà conflittuale che l’individuo vive sempre più all’interno del sistema sociale di cui fa parte. È giusto e salutare spostarsi dalla città al mare, da luoghi alienanti a luoghi che offrono migliori condizioni di vita, ma è completamente errato chiudere la propria mente a quei problemi che ognuno di noi dovrebbe cercare di risolvere. Non si può sperare che i nostri problemi possano essere risolti dagli altri, per cui occorre sempre la partecipazione attiva e dinamica alla gestione della nostra esistenza e alla risoluzione dei nostri conflitti.

Ci sentiamo legittimati ad insistere su questi argomenti per informare tutti coloro che onestamente cercano chiavi per sciogliere gli enigmi posti da una società consumistica che offre soluzioni illusorie ai gravissimi problemi esistenziali delle nuove e vecchie generazioni. Non occorrono maghi, profeti ed indovini per comprendere che non ci sono “pillole” che possano risolvere le nostre ansie e le nostre angosce, ma occorrono riflessioni profonde sull’astrattismo di artefatti mentali prodotti da cervelli stanchi e sfiduciati che per sfuggire al conflitto si rifugiano in mondi inesistenti, dando luogo ad una “schizofrenia” che sta invadendo il tessuto sociale e umano di tutte le nazioni. Ricordiamoci, dunque, di essere obiettivi, di accettare il “sacrificio” come mezzo per risolvere i nostri conflitti e rigettare qualsiasi facile soluzione da chi non ha ancora dimostrato di essere in grado di risolvere i propri problemi.