dna cervello coscienza consapevolezza educazione
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International Society of Neuropsychophysiology "Dal DNA il cervello, dal cervello la coscienza"
International Society of Neuropsychophysiology"Dal DNA il cervello, dal cervello la coscienza" 

Ascoltiamo in silenzio le nostre emozioni,

se vogliamo rendere giustizia alla Sofferenza dell’Innocenza (M. T.)

 

Ogni giorno la sofferenza umana irrompe nella mia mente e nel mio spirito, eppure non c’è problema senza soluzione, ma la soluzione dei problemi richiede la libertà della mente e dello spirito.

Riprendiamoci il nostro cervello, per troppo tempo lasciato in balia di tutto ciò che raggiunge gli organi di senso. Impariamo a decidere in ogni momento ciò che è utile e giusto per noi. Non aspettiamoci nulla dagli altri, gli altri non sono noi. Ognuno è unico e irripetibile, non dimentichiamolo mai. Progettiamo giorno per giorno la nostra esistenza e impariamo a realizzare i nostri progetti.

Impariamo ad amarci e ad amare la vita. Ascoltiamo in silenzio le nostre emozioni e ricerchiamo le fonti che ce le creano imparando a distinguere le fonti positive da quelle negative, le fonti armoniche da quelle disarmoniche. Lasciamo entrare dentro di noi l’Armonia che dà gioia e serenità, blocchiamo tutto ciò che ci disturba, ci disarmonizza, non ci appartiene, e ricerchiamo tutto ciò che è utile alla nostra crescita consapevole, affinché si rafforzi sempre più quello “spirito di ricercatori” che nell’infanzia e nella fanciullezza è stato soffocato dall’ignoranza di coloro che pretendevano di guidarci nella nostra crescita.

Crescere significa arricchirsi di positività, una positività che deve nascere sempre da tutto ciò che potenzia la nostra Libertà di muoverci e di creare, attraverso le nostre azioni, gratificazioni per il nostro spirito e per la nostra coscienza.

Nascere in coscienza significa diventare padroni del proprio cervello senza pretendere niente da nessuno. Le aspettative negli altri generano illusioni e disillusioni, e fanno sprecare la vita. Impariamo a costruire il nostro rapporto con gli altri senza trascurare mai la nostra capacità di porre limiti alle invasioni degli altri. I problemi degli altri non sono i nostri. La nostra responsabilità deve essere prima di tutto verso noi stessi e così gli altri devono imparare a non far ricadere la propria responsabilità su di noi. I pesi che portiamo sono già grandi: ce li hanno messi addosso gli altri, buttiamoli via e decidiamo ognuno per proprio conto ciò che è utile e giusto per noi e ciò che non ci appartiene.

Quanta sofferenza nell’ascoltare il grido di aiuto dell’innocenza della verità, che si manifesta in una continua richiesta di giustizia da parte di chi non può essere ascoltato perché ormai impera l’arroganza dell’ignoranza, che pretende di alimentarsi, nutrirsi e sopravvivere con la purezza dell’innocenza. Si salvi chi può…

Con forza e determinazione indirizzo la mia energia a tutti coloro che chiedono giustizia e dico a tutti di utilizzare al meglio le proprie capacità di riconoscere il giusto per diventare un esempio per gli altri. Lottare e combattere non serve a nulla, imparate a progettarvi la vostra vita, costruite giorno per giorno il vostro mondo, solo così sarete un esempio per gli altri.

Chi rifiuta il dialogo ha perso il contatto con il proprio spirito e in questo caso è il suo cervello che tenta di dominarvi, e le sue risposte sono sempre finalizzate ad utilizzarvi e a sfruttare la vostra ricchezza e tutto ciò che di buono avete accumulato nella vostra vita.

Rifiutate ogni forma di comunicazione che non avvenga nel pieno rispetto della pari dignità. Non accettate aggressioni verbali o comportamenti violenti, poiché chi li produce in quel momento non cerca la verità e non rispetta la vostra dignità, ma è come un “malato di mente”: curatelo o fatelo curare, è l’unica cosa buona che potete fare per lui.

Tutto ciò è utile per evitare di aggravare ancora di più la degenerazione nella comunicazione che si verifica sia all’interno della persona, sia nelle famiglie che nella società.

Fermarsi un momento a riflettere per trascendere i propri pensieri, frutto spesso di condizionamenti che non identificano la verità e la realtà, ma che sono fantasie che trasportano su convincimenti non utili alla propria esistenza.

Guardarsi intorno e riconoscersi come osservatori e interpreti delle fonti armoniche a cui lasciare spazio nella propria mente per riprendere il proprio cammino sempre vigili e attenti.

Sentire dentro di sé la gioia di vivere e diventare protagonisti della propria esistenza.

Solo così saremo in grado di creare quel mondo che ogni bambino fin dalla nascita desidera trovare intorno a sé: la speranza diventa allora certezza del proprio essere e del proprio divenire con quei valori già programmati geneticamente dal Creatore e di cui ognuno può e deve prendere coscienza per poterli esprimere creativamente.