dna cervello coscienza consapevolezza educazione
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International Society of Neuropsychophysiology "Dal DNA il cervello, dal cervello la coscienza"
International Society of Neuropsychophysiology"Dal DNA il cervello, dal cervello la coscienza" 

 

 

 

 

 

L’IO NASCOSTO

(luglio-ottobre 1992)

 di

 

Michele Trimarchi

 

Non tutti sanno che in ogni essere umano si sviluppano fin dalla nascita due personalità: una è vera, giusta, altruista, ubbidisce alle leggi di Natura e quindi è fisiologica al dinamismo della realtà; l’altra acquisisce gradualmente le tradizioni, con pregi e difetti, le abitudini, le regole, le nozioni, insomma la cultura e tutto ciò che deve essere obbligatoriamente, a richiesta, ripetuto. Di solito ne conosciamo solo una, quella che viene costruita dalla famiglia prima e dalla società poi; l’altra si auto-costruisce attraverso una identificazione fisiologica di tutte le informazioni ricevute. La personalità in sintonia con le leggi della Natura, conosce attimo per attimo l’obiettività del percepito, mentre quella che viene costruita dalla famiglia e dalla società ripete ed impone quanto le è stato insegnato.

La Neuropsicofisiologia – che integra le scienze neurologiche e psicologiche – ci permette oggi di verificare come i due emisferi cerebrali elaborano ed interpretano le informazioni. La persona, nella maggior parte dei casi, è dominata dall’emisfero sinistro in quanto acquisisce i codici e le regole familiari e sociali e con essi sviluppa una personalità adatta all’ambiente socioculturale in cui vive. Questo tipo di personalità è conservativa e ripetitiva e come tale difende ed impone i propri schemi mentali. L’emisfero destro, che identifica e interpreta fisiologicamente le informazioni in base al proprio codice genetico, interviene come può nei vari momenti della vita dell’individuo, soprattutto durante la notte, con i sogni, quando l’emisfero sinistro non domina poiché non interagisce con l’ambiente esterno: durante il sonno l’emisfero destro si sostituisce agli stimoli ambientali programmando ed inviando stimoli all’emisfero sinistro per tentare di liberare l’individuo dalle abitudini e dalla ripetitività e per riorganizzargli le informazioni distorte accumulate nell’arco della giornata. L’emisfero destro interviene anche durante lo stato di veglia, soprattutto negli individui creativi, intuitivi, partecipando inoltre a tutte le attività psicomotorie.

Fin dall’antichità molti filosofi postularono l’esistenza di una parte inconscia della mente per giustificare quei fenomeni “paranormali” che non potevano essere spiegati con il normale apprendimento. I mistici e gli junghiani consideravano l’inconscio un mezzo di accesso alle potenze esterne di natura spirituale e trascendente. Molti studiosi si cimentarono nella dimostrazione di questo mondo inconscio, ma Freud studiò i fenomeni inconsci clinicamente in quanto li riteneva fattori determinanti nei sintomi nevrotici. L’approccio clinico di Freud divenne successivamente dominante per lo studio dell’inconscio.

La Neuropsicofisiologia dimostra come i due emisferi, soprattutto nelle funzioni superiori del cervello, si specializzano in funzione delle caratteristiche fisiche delle informazioni ricevute per compiere poi azioni diverse nei vari momenti interattivi. L’argomento è estremamente complesso, ma in estrema sintesi possiamo dire che l’emisfero destro sviluppa un Io che rimane inconscio alla nostra razionalità, anche se in alcuni casi, attraverso le intuizioni e i sogni, stimola lo sviluppo del pensiero creativo e ci favorisce nella soluzione di problemi di varia natura. L’altro Io, prodotto dall’emisfero sinistro, ci rende competitivi, arroganti, orgogliosi, presuntuosi, egoisti, opportunisti, in sintesi ci impedisce di essere obiettivi, giusti, creativi, in quanto vuole sempre vincere e non ammette facilmente i propri errori.

C’è da augurarsi che la scienza dell’educazione faccia propri questi studi per educare le nuove generazioni a rendere “dominante” l’emisfero destro onde favorire una armonizzazione sociale ed umana.