dna cervello coscienza consapevolezza educazione
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International Society of Neuropsychophysiology "Dal DNA il cervello, dal cervello la coscienza"
International Society of Neuropsychophysiology"Dal DNA il cervello, dal cervello la coscienza" 

 

 

 

 

 

IL PIACERE NELLE LEGGI DI NATURA

(ottobre-dicembre 2002)

 di

 

Michele Trimarchi

 

Caro Prof. Trimarchi,

mi sono sempre chiesto se in natura il piacere esiste oppure tutto viene finalizzato alla procreazione. Spero che sarà così gentile da rispondermi poiché vorrei il parere della Scienza su questo argomento.

Grazie di cuore,                                                                                         Bruno Franchi

 

Ritengo che tale richiesta debba avere risposta non solo per soddisfare la curiosità del signor Franchi, ma soprattutto perché è una domanda molto intelligente e di interesse generale, che solleva un argomento poco affrontato dalle neuroscienze e dalle scienze biologiche.

Ho avuto modo di affermare in varie sedi che il piacere è il motore della vita ed è legato ad un principio fisico che possiamo già rilevare a livello atomico e molecolare. L’anima della Natura risiede negli stati vibrazionali, traslazionali, che armonizzano o disarmonizzano lo scambio di energia tra i vari costituenti dei micro o macro-organismi, scambio informazionale che ubbidisce ai principi della “musica”: l’energia né si crea né si distrugge, ma si trasforma attraverso processi informazionali mediante i quali si riceve e si trasmette costantemente energia e, al di là del tipo o della forma (visiva, acustica, olfattiva, gustativa, tattile…), quel che conta è come le varie informazioni (energia) vengono combinate fra loro dando luogo a processi di armonia o disarmonia. Il nostro cervello è in grado di rilevare fin dalla nascita la fisicità dell’armonia o della disarmonia, a cui corrispondono per effetto una serie di risposte biofisiche e biochimiche ormai identificate come stati di benessere o di malessere.

Tutti i sistemi scambiano costantemente energia producendo evoluzione e indirizzando i sistemi stessi verso un equilibrio dinamico, la cui utilità risiede non nella procreazione ma nell’evoluzione. Il concetto di procreazione deve essere ampliato: non si “procreano” solo bambini o cuccioli di animale, ma anche idee, pensieri, azioni nonché, a livello atomico e sub-atomico, nuovi atomi e nuove particelle. Quando lo scambio di informazioni tra sistemi fisici avviene senza violenza e per risonanza, si produce piacere, ovvero uno stato di trasformazione della materia in energia: come dire che l’acqua, ricevendo energia, si trasforma in vapore producendo nelle sue molecole uno stato vibrazionale di maggiore libertà che potremmo definire come uno “stato di benessere” per le molecole e per gli atomi. Il piacere, quindi, trova la sua spiegazione in fisica come stato armonico vibrazionale che si trasferisce costantemente ai sistemi fisici circostanti.

Il sorriso di un bambino dà gioia, così come una carezza che esprime amore o un prato fiorito; uno sguardo triste, un gesto “violento”, una situazione disarmonica provocano sofferenza. Ognuno di noi può creare vibrazioni armoniche, o informazioni armoniche, al fine di favorire un processo evolutivo cosciente e consapevole che può sostituire al principio darwiniano dello stato di necessità, che favorisce il più forte e il più adatto, il principio evolutivo dell’energia, che favorisce l’energia più armonica la cui evoluzione trasforma la violenza in un processo che alimenta livelli di coscienza e creatività sempre maggiori.

Tali forme di “coscienza” le troviamo in tutti i sistemi fisici: come in una cellula il DNA costituisce il vero e proprio cervello della cellula stessa, così in un atomo il dinamismo del nucleo, ovvero delle cariche di energia che guidano e mantengono lo stato di equilibrio dinamico, rappresenta l’evoluzione della “coscienza” dell’atomo. Non a caso i nostri organi di senso sono in grado di rilevare la differenza che esiste tra un frutto prodotto con concimi chimici industriali da un frutto prodotto con concimi naturali che hanno seguito tutti i loro processi evolutivi all’interno dei sistemi naturali stessi, nei quali si sono arricchiti di “esperienze vibrazionali” che hanno poi trasferito ai frutti.

Le leggi di Natura sono perfette e non conoscono errori o casualità; ma l’evoluzione culturale ha condotto a codificare e decodificare tali leggi in principi e concetti astratti, costruendo modelli teorici che nulla o poco dicono dell’anima della Natura. Molti ragazzi a scuola non amano materie come la fisica, la chimica, la biologia… Questo perché sono un “prodotto scientifico” creato spesso con artifizi che ignorano l’anima della Natura, ovvero con interpretazioni che generano modelli astratti, logico-matematici, prodotti con strumenti simbolici dissociati dallo stato vibrazionale della materia e dell’energia che, nei processi naturali, trova la sua massima espressione. Gli esseri umani, più che dalla scuola e dall’università, imparano dall’osservazione e dalla risonanza con la Natura traendone informazioni utili alla propria crescita e al proprio arricchimento, informazioni che quando vengono codificate dall’emisfero sinistro del cervello in teorie e modelli astratti, tolgono, a ciò che era stato acquisto e scoperto, gli aspetti armonici esperienziali – ovvero emozionali – percepiti e vissuti dall’emisfero destro. L’evoluzione delle conoscenze scientifiche consente al vero scienziato di risuonare con l’anima della Natura e la Natura stessa, con gioia, offre la propria anima vibrazionale che si traduce in conoscenza, coscienza ed evoluzione.

L’attuale paradosso dell’evoluzione umana vede la donna e l’uomo in un conflitto talvolta parossistico, le cui radici risiedono nel bisogno di soddisfare esigenze di piacere, giustizia, libertà, amore. Tale conflitto nasce, infatti, dalla grande confusione che si genera all’interno dei cervelli fin dalla nascita, prodotta dall’ignoranza informazionale che nega a priori il diritto di nascita di ciascuno di svilupparsi e crescere in armonia e senza violenza: il “bastone” è violenza, la “carota” è un malefico trucco che priva l’essere della spinta evolutiva verso la ricerca della verità e della libertà. Il metodo del bastone e la carota è ancora in uso nei cosiddetti processi educativi e formativi, ed ha portato l’umanità verso il rifiuto della vita e verso la degenerazione dell’armonia che dà vita ad una nascita… e che dà vita alla vita.

L’uomo ha sperimentato l’arroganza della propria ignoranza: una cultura ignorante vuole dominare la Natura, ma la Natura non può essere dominata né imprigionata in schemi e modelli preformati. L’intelligenza della Natura deve diventare la nostra intelligenza, con la quale è possibile scambiare energia creativamente, producendo piacere e gioia a tutti i livelli, e contribuendo all’evoluzione culturale, sociale, politica ed economica di tutte le società del mondo, in sintonia con l’evoluzione armonica del mondo fisico e biologico.