dna cervello coscienza consapevolezza educazione
dna cervello coscienza consapevolezza educazione
International Society of Neuropsychophysiology "Dal DNA il cervello, dal cervello la coscienza"
International Society of Neuropsychophysiology"Dal DNA il cervello, dal cervello la coscienza" 

 

 

 

 

 

L’ANSIA DI VIVERE

(aprile-giugno 1997)

 di

 

Michele Trimarchi

 

Il cervello è certamente la sede dell’anima e al tempo stesso l’organo in cui si svolge l’esistenza dell’essere umano. In ogni istante riceve messaggi da tutto il corpo e risponde ad essi in maniera utile e appropriata affinché si conservino quegli equilibri dinamici che ci permettono di vivere il nostro tempo e il nostro spazio. Dall’altro lato, attraverso gli organi di senso (vista, udito...) le varie forme di energia stimolano le nostre cellule nervose dandoci gradualmente la coscienza dell’ambiente circostante.

Perché tutto questo? A cosa serve? Cosa sono il libero arbitrio, la creatività, la coscienza, dal momento che il cervello è strutturato in modo tale da poter rispondere autonomamente ai vari messaggi che lo raggiungono? Dov’è l’Io?

Sono queste le domande a cui dobbiamo fornire risposta se vogliamo iniziare a costruire una società umana, poiché per ora i vari cervelli, nella maggior parte dei casi, vengono “dominati” da tutto ciò che li circonda anziché “guidati” da quell’intelligenza fisiologica che, nella sua completezza, sfugge ancora all’intelligenza umana.

L’ansia, l’angoscia, l’insonnia, le paure sono soltanto sintomi, ossia segnali lanciati dal cervello che “chiede aiuto” perché si trova nell’incapacità di fronteggiare o risolvere i blocchi, prodotti da stimoli negativi, che in quel preciso momento vanno oltre le possibilità di risoluzione o risposta del cervello stesso.

L’aiuto potrebbe essere dato dall’Io cosciente che va a ricercare la ragione del malessere rimuovendo la causa che lo ha prodotto, ma se l’Io cosciente fosse presente non si instaurerebbe il malessere. Per cui l’esperto, lo psicologo, lo psichiatra dovrebbe mettere la persona in condizione di favorire lo sviluppo dell’Io cosciente, affinché esso impari a guidare il cervello e quindi a risolvere e prevenire quei blocchi funzionali che producono a cascata tutto un malessere che si manifesta sotto forma di ansia, angoscia, tachicardia, sudorazione, agitazione, insonnia, depressione, disturbi di personalità.

L’Io cosciente potrebbe già svilupparsi intorno agli 8-9 anni, ma ciò è possibile solo se la famiglia e l’educazione ne creano le condizioni necessarie. I lobi frontali (destro e sinistro) del cervello sono la sede naturale dell’Io cosciente ed è da essi che si può controllare tutto il cervello nelle diverse fasi di percezione, elaborazione, programmazione, scelta e azione. Solo in tale sede è possibile il libero arbitrio; tutto il resto del cervello agisce automaticamente e autonomamente e subisce la negatività o la positività dell’ambiente.

Programmare, decidere e agire, dopo aver acquisito la consapevolezza del valore della dignità, libertà, giustizia e amore, sono le condizioni fondamentali per dar vita ad una umanità cosciente e responsabile, in grado di scegliere, senza ansia né angoscia, il proprio destino.