dna cervello coscienza consapevolezza educazione
dna cervello coscienza consapevolezza educazione
International Society of Neuropsychophysiology "Dal DNA il cervello, dal cervello la coscienza"
International Society of Neuropsychophysiology"Dal DNA il cervello, dal cervello la coscienza" 

 

 

 

 

 

COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE

(aprile-giugno 2003)

di

 

Michele Trimarchi

 

La comunicazione sostanzialmente rappresenta il dinamismo della vita, mentre l’informazione è l’energia che trasmettiamo e riceviamo nella comunicazione.

L’energia si presenta sotto diverse forme: parole, immagini, suoni, odori, sapori, carezze… tutte forme di energia che vengono ricevute da recettori specifici che le trasformano in energia adatta ad essere identificata dalla nostra genetica e dalle nostre cellule nervose.

L’universo, il nostro pianeta, il nostro habitat e noi stessi siamo energia: atomi, molecole, cellule, organi ed organismi complessi, compresi la donna e l’uomo, vengono prodotti da una grande “Intelligenza” che guida il dinamismo di tutte le forme di energia, a cui abbiamo dato vari nomi ma che possiamo codificare nell’equivalenza Energia = Materia = Informazione (E=M=I): la materia è sia energia che informazione, l’informazione è energia e materia, e l’energia è allo stesso tempo materia e informazione.

Da oltre 25 anni stiamo cercando di far comprendere, soprattutto alle neuroscienze cognitive, alla psicologia e alla psichiatria, che senza tale conoscenza non è possibile capire la complessità che dà vita alla coscienza umana, poiché essa dovrebbe essere il frutto di processi interattivi fra i vari sistemi fisici nei quali dominano sempre e comunque la comunicazione e l’informazione.

Il cervello umano alla nascita racchiude in sé, in potenza, la possibilità di identificare e conoscere tutte le forme di energia, ovvero tutto il mondo sensibile, e gli organi di senso sono le porte attraverso le quali l’energia raggiunge la sede della coscienza.

L’Io del bambino predisposto fin dalla nascita a crescere in coscienza e conoscenza attraverso la graduale scoperta e identificazione di tutto ciò che lo circonda: più acquisisce conoscenza, più è in grado di gestire il rapporto con l’ambiente.

Il cervello del bambino, con i suoi due emisferi, se non viene subito condizionato o “addomesticato” con informazioni caotiche e disordinate che vanno ad alterarlo nelle sue capacità percettive, rimane in grado di mantenersi in sintonia con la realtà naturale, e in tal caso la sua crescita e le sue risposte all’ambiente vanno sempre considerate vere, giuste e adatte all’ambiente che lo circonda.

La situazione purtroppo è tutt’altro che questa, poiché gli adulti, ignorando nella maggior parte dei casi la fisiologia della crescita della coscienza del bambino, lo costringono ad un comportamento “addomesticato” che viene invece considerato “educato”, dissociandolo dalla verità e dalla realtà, scatenando così all’interno dei due emisferi cerebrali una conflittualità che porta a vari disturbi dello sviluppo delle funzioni emozionali, razionali e creative della personalità umana.

Il caos esistente – conflittualità intrapersonale, familiare, sociale, demotivazione, aggressività, dipendenze, devianze, e psicopatologie come la depressione e le varie forme di psicosi – trova nella maggior parte dei casi le sue cause proprio in questi processi di “addomesticamento” del bambino a schemi e modelli socio-culturali e “dissociazione” dalla sua realtà fisiologica.