PROGETTO SCIENTIFICO
EDUCATIVO MONDIALE
tratto da
il cervello e l'integrazione delle scienze
organo divulgativo del c.e.u.
cENTRO STUDI PER L'EVOLUZIONE UMANA
RICERCA E APPLICAZIONE SCIENTIFICA
DIRETTORE RESPONSABILE
MICHELE TRIMARCHI
PRESIDENTE DEL C.E.U.
NUMERO 1 1° SEMESTRE - 1983
EDIZIONI A.D.E. C.E.U.
PREMESSA
Pensare che con gli attuali sistemi educativi si possa ottenere un risultato valido per le nuove generazioni rende impossibile la soluzione del più piccolo dei problemi, in quanto i modelli educativi vigenti hanno creato la situazione attuale con tutti i suoi problemi ed il suo caos. Occorrono quindi nuove idee che integrino i vecchi modelli, creando un ordine dinamico in sintonia con lo sviluppo sia biologico che culturale dell’uomo.
Se storicamente si è verificata la “Torre di Babele”, io affermo che in questo momento vi siamo completamente immersi: le lotte crescono, i modelli ideologici, culturali, sociali, ecc., crollano uno dietro l’altro, senza offrire una via alternativa a tale situazione. Ciò significa che non esiste la via alternativa, ma esiste la via integrativa che, per realizzarsi, rende necessario uscire dai vecchi schemi, e per fare ciò occorre avere delle finalità in comune che non siano in antitesi fra loro e che per vie diverse portino a un punto d’incontro da cui deve emergere finalmente l’Uomo che, ovunque nasca, abbia il diritto alla vita ed il diritto di camminare sul pianeta senza i confini ideologici e culturali che impediscono il realizzarsi della fratellanza tra i popoli.
Essere cittadini del mondo significa avere una cultura e una educazione che non creino discriminazione, ma integrazione delle diversità regionale, culturale, biologica, ecc. Siamo oggi in grado di offrire una educazione scientifica di questo tipo, che non ha alternative, che è unidirezionale e che è l’unica via che permetterà in futuro la sopravvivenza dei popoli in una società dinamica veramente umana.
La responsabilità degli educatori diventa oggi più che mai improcrastinabile: trasmettere nei cervelli informazioni o nozioni già ampiamente sperimentate e che hanno portato al caos attuale significa oggi limitare, impedire all’essere che ci sta davanti di vivere una vita da uomini, ma da macchine impazzite. È più saggio in questo momento l’uomo che non ha ricevuto la marea di nozioni ed informazioni scolastiche, in quanto egli ha sperimentato nella propria vita ogni attimo della sua esistenza ed ha realizzato così delle “verità” che gli permettono la sopravvivenza di fronte a qualsiasi situazione.
Il nostro Progetto Scientifico Educativo si adatta a qualsiasi cultura, a qualsiasi società e permetterà, se applicato, di avviarsi velocemente sulla via risanatrice sopra indicata.
MONDO FISICO E STRUTTURE CEREBRALI
Il mondo fisico nel quale siamo immersi e con il quale interagiamo quotidianamente ci pone continuamente dei problemi che non siamo portati a risolvere. I mezzi interattivi sono il nostro cervello e l’ambiente naturale e socio-culturale. In tutto ciò si sviluppa la nostra visione della vita.
Da un’analisi storica possiamo rilevare che nell’alternarsi degli uomini che hanno guidato la cultura fino ad oggi, ciò che di essi rimane è una sintesi che tende a farci conoscere lo sviluppo evolutivo delle conoscenze del mondo e di noi stessi.
Le infinite teorie di idee che ci sommergono, non rispondono alle principali domande che l’uomo è portato a porsi da quando nasce. Al contrario, ci si allontana sempre più da una teoria che possa essere unificante e nella quale tutti gli uomini e tutti i Popoli possano riconoscersi. Attualmente le uniche teorie unificanti sono le religioni, le quali offrono una visione della vita più congeniale alla fisiologia umana. Questo deve farci riflettere profondamente se vogliamo costruire una cultura veramente scientifica valida per tutti i popoli.
Chi si accinge a lavorare per l’unificazione e l’integrazione delle scienze per fini educativi deve tener conto di questa situazione; non è possibile che la costruzione delle scienze integrate non spieghi il fenomeno insito nell’uomo della tendenza che lo stesso ha verso il trascendente. Lo stesso discorso possiamo fare per il mondo della politica; anche se su piani diversi, noi ritroviamo la stessa situazione. Le scienze integrate non possono non tener conto dell’ideologia comunista, socialista o democratica.
La scienza deve spiegare educativamente il verificarsi di queste situazioni discriminanti. Possiamo parlare anche dell’uomo che non crede in niente: anche lui, con le sue convinzioni, vive su questo pianeta, ed anche tale fenomeno deve essere spiegato educativamente dalle scienze integrate.
Queste separazioni ideologiche mettono l’uomo contro l’uomo solo perché gli strumenti educativi del mondo rientrano anch’essi nelle settorializzazioni culturali realizzate dai vari processi di sviluppo socio-ambientale. Le convinzioni umane, siano esse ideologiche o non, tutti sappiamo che sono relative all’uomo che le ha realizzate e che di conseguenza le difende. Le difende a propria insaputa, in quanto l’individuo si ritrova un bagaglio culturale che scientificamente possiamo definire ciò che il cervello ha costruito e quindi protegge con un meccanismo automatico che non consente errori, pena sofferenze, drammi, tensioni, angosce. La protezione delle proprie idee o della propria logica diventa per l’uomo “sopravvivenza”, in quanto egli è strumento di un processo di feed-back che spinge a saturare il proprio ambiente neurologico, mettendo in moto tutti i meccanismi difensivi, con conseguenti attacchi tendenti a prevalere su chi in quel momento si oppone a quelle idee o a quella logica.
Un progetto educativo, per essere valido, deve assolutamente tener conto dei meccanismi cerebrali, delle correnti ideologiche che settorializzano la cultura, quindi gli uomini, differenziandoli, facendo loro dimenticare la loro dimensione di uomini.
Questa limitazione porta l’uomo a considerare l’altro uomo un ostacolo all’espressione della propria logica. La lotta che ne deriva per la supremazia delle proprie idee fa sì che diventi una lotta contro gli uomini.
In sintesi, possiamo dire che la lotta tra le idee o le logiche mette in guerra gli uomini.
Il nostro Progetto Scientifico Educativo deve essere realizzato partendo da una base di scienze integrate finalizzate all’educazione; quindi è necessario iniziare subito ad integrare le scienze per spiegare in maniera inequivocabile il mondo fisico nel quale l’uomo nasce in relazione alla sua realtà fisiologica cerebrale, alla quale occorre fornire le basi educative per consentirgli di crescere senza quei drammi ai quali noi siamo stati sottoposti.
Il processo di realizzazione del Progetto inizia con una selettiva ricerca di tutta quella scienza che spiega il mondo fisico naturale, quindi fisica, chimica, biologia e medicina, intesa come fisiologia umana e non come patologia. Tutto ciò che è fisiologia rientra educativamente nelle scienze integrate.
La base comune di tutte le scienze è l’Energia. Le strutture energetiche del mondo fisico nel quale viviamo e di cui siamo parte integrante iniziano con una struttura di base, che è l’atomo, per andare oltre, le molecole, le cellule e tutte le specie viventi fino all’uomo, che biologicamente ed evolutivamente è la struttura energetica principe del nostro ecosistema.
La nostra Opera deve dare una visione globale unificata ed integrata dell’uomo-struttura biologica energetica protagonista dell’ambiente in cui vive. Per rendere l’uomo protagonista della propria vita, è indispensabile smettere una volta per tutte di chiamarlo “animale”: l’uomo è UOMO nelle sue potenzialità e attraverso le sue esperienze e la sua storia sta realizzando una “coscienza” che gli permetterà di essere tale.
DESCRIZIONE ANALITICA PROGETTUALE
Passiamo ora alla presentazione del Progetto che il C.E.U. offre a tutti i Popoli, che si svilupperà in varie fasi.
A questo scopo si richiedono uomini che, avendo raggiunto per finalità quelle capacità integrative delle varie conoscenze in questo campo, sappiano cogliere quelle novità scientifiche che consentono loro di sviluppare velocemente idee, progetti per riorganizzare la propria cultura ed offrirla successivamente alla società. Questo il C.E.U. con i suoi membri compie quotidianamente e invita tutti a partecipare a tale opera sposandone il Fine.
La prima fase del Progetto mette a confronto uomini delle varie discipline scientifiche affinché essi si integrino nella finalità attraverso le interazioni che scaturiscono dai confronti, in relazione al superamento dei vari ostacoli posti dai meccanismi cerebrali che difendono i propri modelli culturali acquisiti impedendone l’integrazione. Questo primo passo permette di selezionare le conoscenze scientifiche da quelle tecnologiche, non per dividerle, ma per avere le idee chiare su ciò che è fisiologico per una educazione umana e ciò che è tecnico per una utilizzazione diversa della scienza. Da ciò si deduce che integrare le scienze significa FINALIZZARE LE SCIENZE.
Questo è per rendere chiara la strada dell’unificazione e dell’integrazione. Le varie fasi del Progetto dimostrano proprio quanto sopra espresso: noi finalizziamo le scienze per realizzare in Progetto Scientifico Educativo che deve tener conto del rapporto uomo-ambiente nell’evoluzione per l’educazione.
Ogni fase di questo Progetto, come è dimostrato nella figura, rappresenta di per sé un progetto che possiamo definire una tappa che va verso la realizzazione del processo di evoluzione, indicato nel disegno con EV., è una specie di formazione e di apprendimento che, man mano che si va avanti, realizza la figura del nuovo docente in campo educativo e, contemporaneamente, di scienze integrate. La fase successiva non può discriminare la precedente in quanto è proprio quella che permette la tappa che segue.
Nella PRIMA FASE si mette in evidenza l’esigenza che lo studioso ha dell’ausilio delle diverse branche della scienza finalizzate al tema di cui si tratta.
Infatti tutti i processi biologici sono regolati da leggi fisico-chimiche (si vedano a questo proposito i “POSTULATI”) che è necessario conoscere per spiegare la fenomenologia inerente al soggetto da educare.
La struttura che deve ricevere tale educazione è il cervello umano con la sua psicologia e con tutti i suoi meccanismi biologici e neuropsicologici. Quindi è impensabile che si possa insegnare o educare senza conoscere come codificare e decodificare in maniera fisiologica la cultura educativa al fine di offrire all’individuo una informazione che sia consona al suo sviluppo creativo e alla sua formazione basale, in modo da permettergli un ruolo integrato vincente sui propri meccanismi biologici mentali e istintivi che gli impediscono di agire in coscienza nell’ambito della società in cui vive.
La novità, che ormai è chiara in questa fase, è che noi del C.E.U. abbiamo integrato le varie conoscenze in ambito neuropsicofisiologico ed è proprio questo che ci ha permesso di realizzare l’integrazione fra le varie branche scientifiche, perché di fatto è risaputo che in tutto il mondo si parla di INTEGRAZIONE, che non si riesce a realizzare proprio perché le chiavi integratrici non sono nella specializzazione scientifica specifica, ma sono correlate alle funzioni fisiologiche e neuropsicologiche del cervello umano.
La prima chiave neuropsicologica cerebrale è quella che spinge il fisico, il chimico o il biologo a pensare che la sua specializzazione può seguire solo la direzione scientifica indicata dalla specializzazione stessa. Per esempio, il docente di chimica è pieno di nozioni che costruiscono modelli stereotipati e non pensa che quei modelli, se fossero validi, dovrebbero spiegare la chimica con la quale si costruisce il suo stesso pensiero scientifico; se non vi riesce, significa che quei modelli non sono la verità sulla chimica del cervello o degli elementi atomici che costituiscono la chimica del cervello. Se egli riflettesse su tutto questo, sarebbe spinto verso una ricerca che farebbe progredire le conoscenze in tale campo, dandogli magari il piacere di fare ricerca e non limitarsi a ripetere una serie di esperimenti che casualmente fanno avanzare le conoscenze con grande spreco di energie e di mezzi. Il piacere di fare ricerca nasce dal desiderio di conoscere e solo in questa situazione mentale si verificano le grandi intuizioni: la ripetitività blocca biologicamente e neurologicamente sia l’intuizione che la creatività.
Nella SECONDA FASE, com’è mostrato in figura, c’è lo studio della fisiologia ed interrelazioni che intercorrono tra atomi, molecole e strutture biologiche. L’approccio a tale tematica richiede delle conoscenze che solo la prima fase di questo progetto può offrire. Infatti tutti sanno che il fisico si occupa del nucleo atomico, delle interazioni tra gli atomi, dell’elettromagnetismo, ecc.; che il chimico studia le interazioni atomico-molecolari; che il biologo con i suoi studi dovrebbe essere perfettamente integrato con il fisico e il chimico in quanto le strutture che egli studia sono un insieme ordinato di quegli atomi e quelle molecole di cui si occupano il fisico e il chimico. Basta riflettere un attimo per comprendere che ciò non è ancora avvenuto proprio per i limiti delle conoscenze che ci sono nelle varie branche scientifiche.
I grandi problemi irrisolti della biologia sono dovuti ad una non conoscenza integrata della fisica e della chimica. Infatti nascono grandi problemi quando si parla di ENERGIA: il fisico continua a vederla con la sua visione macroscopica e, anche se Einstein ha ampiamente dimostrato che tutto è energia, si “arrabbia” ogni volta che il biologo parla di energia. Questo modo di fare scienza limita l’integrazione e quindi l’avanzamento delle conoscenze scientifiche. Il chimico vede l’energia sottoforma di legami chimici ionizzati, fotonici e sottoforma di energia rotazionale, traslazionale e vibrazionale e ancora non si comprende che tutti parlano della stessa energia e che l’unica differenza è dovuta ai differenti valori determinati dalla relatività e dalle esigenze che si verificano nelle diverse strutture energetiche micro e macroscopiche (si veda a tale proposito il III° POSTULATO del C.E.U.).
Se si pensa che l’elettronica, che è un misto di fisica e di chimica, è riuscita e realizzare gli immensi strumenti fondamentali per la vita nazionale ed internazionale delle società, potremmo dire che essa è la scienza più avanzata esistente oggi sul pianeta. Si pensi anche che l’elettronica sta tentando di realizzare la memoria biologica e questo processo sconvolgerà la vita dell’uomo in quanto i vari studiosi di neurofisiologia non hanno ancora raggiunto un accordo sulle funzioni della memoria cerebrale.
E allora c’è da chiedersi: come fa l’elettronica ad arrivare a realizzare una memoria biologica senza conoscere la memoria per eccellenza, ossia quella del cervello umano, e la biologia?
La risposta è nell’integrazione delle scienze che dovranno liberare l’uomo dalla schiavitù dei modelli stereotipati che con il “paraocchi” scientifico si continuano a portare avanti. La storia della scienza è costellata di scoperte fatte non con la specializzazione specifica, ma da branche specifiche. Ciò ci fa comprendere che l’integrazione delle scienze eliminerà le lotte scientifiche, accelerando così lo sviluppo delle conoscenze, le quali ci daranno la possibilità di vivere da uomini, eliminando quei meccanismi biologici mentali che attualmente schiavizzano l’umanità.
L’integrazione scientifica è per noi la “medicina” che ci farà guarire da tutti i mali.
Anche la TERZA FASE del progetto, che è lo studio delle interazioni ambiente naturale-uomo, sarà chiarita dalle due precedenti fasi in quanto l’uomo è un tutt’uno biologicamente con l’ambiente e ne viene attualmente separato solo dalla cultura che in lui si realizza e dal mondo tecnologico da egli stesso realizzato, nel quale si dissocia l’uomo dai processi naturali, creandogli tutti quei problemi ecologici e psicologici, drammatizzandogli la vita e strappandolo violentemente dall’armonia dell’ambiente naturale.
Sarà quindi necessario risanare l’ambiente attraverso un processo integrativo che avviene nella QUARTA FASE tra l’evoluzione biologica e l’evoluzione storico-culturale dell’uomo. Infatti nella quarta fase si dovrà mettere in evidenza con alta scientificità il fatto che il mondo prima di noi ha costruito noi stessi (vedasi il I° POSTULATO) con un progetto scientifico realizzatosi in miliardi di anni; da quel momento abbiamo cominciato noi a fare scienza, e quindi progetti, e in milioni di anni abbiamo realizzato il mondo artificiale da noi stessi costruito, solo che il mondo biologico ha continuato a sviluppare il suo progetto e ci ha permesso di arrivare fino ad oggi, diventando in questo momento storico “nemici” di questo mondo meraviglioso che ci ha realizzati biologicamente e ancora oggi ci realizza.
Quindi dobbiamo ancora dimostrare di essere migliori scientificamente di Chi ha operato per questo progetto, e finché ciò non si verifica, si deve riconoscere che dobbiamo integrarci con tutto ciò che ci circonda e possiamo essere proprietari solo di ciò che in coscienza realizziamo in noi quotidianamente.
Quindi la sintesi analitica integrativa della quarta fase tra i codici del mondo biologico naturale e il mondo storico culturale dell’uomo ci permetterà di eliminare le contraddizioni e le dissociazioni umane e di avere dei parametri scientifici universali con i quali sviluppare ed integrare le diversità culturali del mondo senza alcuna discriminazione.
Infatti, nella QUINTA FASE si sviluppa la sintesi analitica della situazione scientifica socio-politica culturale mondiale. Per quanto tale opera possa sembrare complessa, la descrizione di questo progetto contenuta nel presente lavoro indica già la possibilità di realizzazione e un preciso cammino evolutivo.
Ecco che nell’affrontare la SESTA FASE, ossia la fase in cui avviene la formulazione del progetto scientifico educativo culturale, abbiamo dei parametri dinamici di conoscenza ricchi di potenziali integranti ed il protagonista è la fisiologia umana che tiene conto scientificamente del bagaglio etico-culturale che andrà a condizionare o a liberare l’uomo, chi ha seguito le varie fasi del progetto sarà in grado ormai di comprendere tutto ciò che ha limitato lo sviluppo cerebrale nelle sue potenzialità, e saprà anche come organizzare l’educazione per liberare i popoli dalla schiavitù di quei meccanismi biologici che operano sull’informazione una discriminazione o un’integrazione. In questa sesta fase si realizza un progetto scientifico di base che sarà valido per tutti i popoli, in quanto terrà conto dello sviluppo biologico e neurologico che avviene nell’uomo dalla nascita in poi, come esso costruisce il mondo dentro di sé, come offrirgli un’educazione che lo stimoli alla creatività e soprattutto come risolvere i propri problemi.
Infatti l’applicazione alle fasi di sviluppo biologico dell’uomo avviene nella SETTIMA FASE del progetto. Ciò significa che in ogni individuo sono innate delle potenzialità intrinseche biologiche che, se non conosciute dall’educatore, rischiano di dare delle informazioni che, piuttosto che aiutare l’individuo, lo danneggiano, in quanto egli non può utilizzare, se non in maniera impropria, l’informazione stessa e credo che questa sia un’esperienza che tutti abbiamo provato. Quindi occorre organizzare il progetto scientifico educativo di base, adattandolo alle varie età dello sviluppo biologico cerebrale, amplificando o riducendo il progetto con l’apporto di variabili in codici culturali in base all’esigenza, conservando intatta la sostanza e permettendo a tutte le età dello sviluppo di avere una visione integrata e globale del mondo n cui l’uomo vive. Un esempio di ciò può essere fatto considerando che il bambino crescendo non sarà mai un elemento che andrà a squilibrare la società, ma sarà un uomo che andrà a migliorare con le sue potenzialità creative la qualità della vita e il mondo stesso.
Questo progetto per essere applicato alle varie nazioni deve tener conto che l’evoluzione storica culturale dei popoli ha creato dei dislivelli economici e di conoscenza in cui le culture dominanti hanno prodotto le conseguenti classificazioni arbitrarie, definendo intere popolazioni con i propri parametri di misura, senza tener conto dei reali valori umani.
Il nostro progetto con le sue basi scientifiche comuni a tutti i popoli, sarà diversificato integrando l’etica, la cultura e lo stato economico di ogni singola nazione. Infatti il progetto permetterà di comprendere meglio le possibilità reali che si hanno per risolvere i propri problemi interni sia economici che culturali, per passare successivamente ad una fase di integrazione reale con gli altri popoli e le altre nazioni.
Questa è infatti l’OTTAVA FASE nella quale dovranno operare tutte le volontà politiche, comprendendo che questa è l’unica strada per risanare l’ambiente e risolvere i propri problemi interni ed internazionali. È per noi convinzione che l’evoluzione umana dovrà passare attraverso questo Progetto per realizzare ciò che tutti si auspicano, ossia la fratellanza tra i popoli e la pace mondiale. Non ci sono vie alternative, ma ci sono un’infinità di progetti integrabili successivamente a questo progetto. Molti saranno tentati di pensare che ci sono vie più brevi e più veloci da percorrere, ma noi sappiamo che la situazione mondiale precipita giorno per giorno senza incontrare grossi ostacoli. Ciò significa che non ci sono stati né forze, né progetti, né volontà sufficienti ad ostacolare il deterioramento della vita sociale del mondo e dell’ambiente.
Noi proponiamo questo Progetto che può essere realizzato e applicato in ogni nazione con gruppi di scienziati ricercatori designati dai rispettivi Ministeri per l’Educazione, i quali si assumeranno la responsabilità di realizzarlo e successivamente di applicarlo ai vari livelli scolastici ed universitari nell’ambito della propria nazione, diventando così docenti di scienze integrate e responsabili delle nuove metodologie educative. Questi gruppi di lavoro avranno il compito di seguire dei corsi periodici presso il C.E.U. – Centro studi per l’Evoluzione Umana, che ha in preparazione un Ateneo Internazionale dove i suddetti gruppi di lavoro delle varie nazioni si incontreranno periodicamente e scambieranno i risultati ottenuti affinché ognuno dia il proprio contributo ai gruppi di lavoro delle altre nazioni. Tutto ciò dovrà essere realizzato con la massima neutralità e con alta scientificità, dove l’unico protagonista dovrà essere l’Uomo, la sua fisiologia, il suo sviluppo sociale, il suo rapporto con l’ambiente, la sua creatività.
Il supporto finanziario per la realizzazione di questo grande Progetto dovrà essere sostenuto da tutti i Governi, i quali assegneranno al C.E.U. la quota di partecipazione per i propri scienziati e ricercatori: il C.E.U. si farà carico della gestione di tali fondi per tutto ciò che concerne la loro permanenza in sede per la realizzazione del Progetto stesso. Il C.E.U. rimarrà disponibile e consulente per situazioni educative particolari e per permettere continui incontri e scambi per chiarire quei punti che ostacolano l’attuazione del Progetto nelle varie nazioni, onde garantirne il sicuro successo al fine di realizzare un’evoluzione umana in sintonia con il desiderio di ogni uomo di vivere dinamicamente in pace con tutti gli uomini della Terra, rispettando e integrando le loro diversità.
Ogni scienziato che ritiene valido tale Progetto può fin d’ora farsi portavoce presso il proprio Ministero, informando contemporaneamente il C.E.U., proponendo la propria candidatura al GRUPPO DI LAVORO INTERNAZIONALE. Per coloro che già fanno parte di tale gruppo, sarà nostra cura comunicare la loro avvenuta adesione al proprio Governo o Ministero.
In allegato elenchiamo i nominativi di coloro che hanno dato la loro adesione alla realizzazione di questo progetto.
ll Presidente
Michele Trimarchi
Il Vice Presidente
Luciana Luisa Papeschi
PROGETTO SCIENTIFICO EDUCATIVO MONDIALE
ADESIONI
AJISEBUTU prof. STELLA O. Marine Biology, University College of North Wales England
AKUOKO prof. Andrew Asare Ghana Association of Science Teachers Ghana
ALLOTEY prof. F.K.A. University of Science and Technology Ghana
ARCIDIACONO prof. Salvatore Docente di Chimica Italia
ARCIDIACONO prof. Vincenzo Dottore di Ingegneria e Filosofia della Scienza Italia
AVERBUJ prof. Eduardo Taller de Ciencias “Galileo” Espana
BARON CASTRO prof. Rodolfo Ambasciatre Delegato Permanente presso l’UNESCO El Salvador
BARONE prof. Giuseppe Preside della Facoltà di Filosofia, Univ. Di Pisa Italia
BAUSI avv. Susanna Esperta in problemi sociologici Italia
BEN-GAL prof. SHRAGA Israel Science Teaching Centre, Hebrew University Israel
BIANCO prof. Vito Donato Istituto di Chimica, Università di Bari Italia
BURATTONI prof. Gino Neuropsichiatria Italia
BUZZATI TRAVERSO prof. Adriano United Nations Environmental Programme Italia
CASALINUOVO on. Aldo Presidente del Consiglio Nazionale Forense Italia
CHEN prof. David Dept. of Education – Tel Aviv University Israel
CHIMBUNDE prof.BrittoJohnsias Zimbabue
Association of Science Educators Zimbabue
COSTA prof. Mariagrazia Istituto di Chimica Fisica, Università di Firenze Italia
DELGADO RODRIGUEZ Presidente della “Sociedad Espanola de
Prof. Rafael Sistemas Genenrales Espana
DRAMMEH prof. Ibrahim Ministry of Education Gambia
EL-TAYEB prof. Mohammed Intitute des Sciences Economiques
Université de Oran Algerie
EPSTEIN prof. Herman T. Biology Dept. Brandels University USA FAVILLI prof. Raniero Rettore dell’Università di Pisa Italia
FELLGETT prof. Peter Dept. of Cybernetics, University of Reading England
FRAZER prof. Malcolm J. Dept. of Chemistry, University of East Anglia England
FRAY prof. Karl Institute for Science Education, University of Kiel W. Germany
GANAPINI dr. Walter ENEA, Milano Italia
GENCHI prof. Ignazio Centro Italiano di Sessuologia e SIPS Italia
GEORGESCU-ROEGEN Prof. Nicholas Dept. Of Economics, Vanderbilt University USA
GLORI prof. Licinio Direttore dell’Istituto Storico Scientifico Internazionale Italia
GROSSI prof. Adalberto Rettore dell’Università di Siena Italia
HOLL prof. Wolfang Kernforshungszentrum karlsruhe W. Germany
HUDSON prof. Michael Dept. of Chemistry, University of Reading England
JAGADEESH prof. A. Dept. Of Physics, University of Rorkee India
KATZ prof. Uri Neurobiology Dept., University of Haifa Israel
KRASIECHIK prof. Myriam School of Education, University of London England
LIONELLO dr. Anna Psicologa Italia
LLOPIS prof. Rafael Docente di Chimica e Fisica, Università di Castellon Espana
LUCIOLI prof. Reginaldo Docente di Psicologia, Università di Roma Italia
MAGNI prof. Pasquale Ulderico Presidente di “AKROPOLIS” Italia
MARTINEZ FIGUEROA prof. J. A. Jefe Depto de Becas, Ministerio de Agricoltura Guatemala
MAYR prof. Albert Conservatorio, St. rapporto musica-cervello Italia
McLEOD prof. Roy Chairman f Dept. of Science Education, Univ. of London England
MINIO PALUELLO prof. Isa Insegnante Italia
MOHAMMED R.Prof. Abdul-Kadir College of Engineering, University of Salahaddin Iraq
MOHTA dr. R.K. All India Teachers’ Association India
MUSTAFA Prof. Nabil Shaaban Foundation of Technical Institutes Iraq
ORSELLO prof. Giampiero Vice Presidente della R.A.I. Italia
PANGIA prof. Amalia Insegnante di scienze Italia
PAREJO FARELL Prof. Carlos INBAD England
PIERELLI dr. Attilio Ricercatore creatività-cervello Italia
RAHMAN prof. Atiq A. Dept of Chemistry, University of Aberdeen Scotland
RAJPUT dr. Jagmothan S. Professor of Science (Physics) College of Education India
ROMO prof. Luis A. Profesor Principal de Fisico-Quimica, Univers. Del Ecuador Ecuador
SALAM prof. Abdus Premio Nobel 1979 per la Fisica International Centre
for Theoretical Physics Italia
SANTI prof. Cesare Medico Chirurgo Italia
SAXENA dr. Anand B. Lecturer in Physics, College of Education India
SEMBIANTI prof. Gianantonio Direttore Scuola Superiore di Ecologia Umana
Direttore del Coordinamento Scientifico di Trento Italia
STOKER prof. Brian Cheshire Education Authority England
TEWARI prof. Ramesh C. Chemistry Dept. New Delhi India
TONINI prof. Valerio Epistemologo, Direttore de “La nuova critica” Italia
VAERNEVIJCK prof. Jan Flemish Association of Science Teachers Belgium
VISENTIN prof. Roberto Direttore dei Sert. “Fonti Rinnovabili” del C.N.R. Italia
VOLPATO dr. GianMichele Centro Nazionale delle Ricerche Italia
VON BRAITENBERG Prof. Valentino Max Plance Institur fur Biologie W. Germany
WINFUL prof. Samuel K. Ghana Association Service Ghana
YAGER prof Robert E. Science Education Center, The Iowa University USA
ZAFFIRO prof. Edoardo Patologia Medica, Università di Roma Italia
ZAFFIRO avv. Gaetano Sc. Diritti dell’Uomo Italia
ZAROUR prof. Gorge American University of Beirut Lebanon
ZIA prof. Lorenzo Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi Italia