Cerchiamo di focalizzare bene l’attenzione su alcuni aspetti che la ricerca pura ci può fornire sulla Nascita e sulla Morte. Intanto, per quello che sappiamo tutti quanti, la Nascita avviene dopo nove mesi di sviluppo embrionale e fetale ed avviene nel momento in cui questo essere viene alla luce, passa dallo stato fetale allo stato di vero e proprio Bambino, cioè un organismo vivente al di fuori del grembo materno, legato a quella che è l’alimentazione materna. Quindi, da quel momento in poi inizia veramente una “propria” Vita, all’interno di uno spazio, che poi andremo ad analizzare, nel quale lui dovrebbe realizzare tutto il suo programma previsto geneticamente.
Quindi cominciamo a vedere, innanzitutto, da dove viene questa Nascita, da dove viene questo essere e che cosa significa, o può significare concretamente e universalmente una Nascita di un essere umano.
Per certo sappiamo che questo essere può formarsi solo, almeno per ora, in presenza di gameti maschili e femminili, i quali solo combinati insieme possono dar Vita a quello che possiamo considerare un Progetto, un vero e proprio Progetto.
A me piace sempre paragonare, rapportare questo Progetto Cromosomico a qualsiasi altro tipo di progetto, anche quelli che produciamo noi, perché il sistema non cambia: se noi realizziamo un progetto, dopo l’applicazione, l’attuazione del progetto richiederà tutta una serie di azioni, di impegni, di materiali per realizzarlo. Non vedo molto diverso questo Progetto Cromosomico, anche se qualcuno potrebbe dire che tolgo il fascino o che tolgo qualcosa, ma io sono scienziato e ho imparato a ragionare in concreto.
Per cui, questo Progetto Cromosomico si concretizza, nella sua pienezza, solo e soltanto quando i gameti maschile e femminile si fondono insieme. In quel momento, noi possiamo dire che il Progetto è completo, è un Progetto vero e proprio. Come se noi prendessimo un progetto sulla carta, tagliato a metà, mettessimo insieme le due parti e il progetto si completa, mentre da sole, l’una o l’altra parte, non realizzano quel Progetto, cioè quell’essere.
All’interno del Progetto, dobbiamo considerare l’obiettivo del Progetto.
Qual è l’obiettivo di quel Progetto?
Cosa deve realizzare?
E in che cosa consiste, qual è lo scopo, la finalizzazione, quali sono le premesse, quali sono gli obiettivi.
A molti di questi aspetti possiamo rispondere. Possiamo rispondere attraverso l’osservazione empirica, attraverso la Storia, attraverso quello che tutti possiamo vedere. E quando possiamo tutti vedere la stessa cosa, quella cosa è vera, quella cosa è universale.
Quello che noi possiamo vedere, per certo, è che all’interno di questo Progetto c’è potenzialmente, intanto, un essere biologico della specie umana, un essere umano, che può essere sia femmina che maschio, maschile o femminile. Abbiamo visto pure, ormai con certezza, quando si combina al momento del concepimento, al momento dell’incontro dei gameti, noi già abbiamo la certezza se il Progetto è maschio o se il Progetto è femmina, perché è il cromosoma "y" o "x" che deve unirsi all’ "x" dell’ovulo. Dalla combinazione di questi due elementi, noi abbiamo già la certezza matematica che quel Progetto, potenzialmente, al concepimento, è maschio o femmina. Quindi, queste sono tutte certezze. Non dobbiamo poi metterci a discutere sopra sé è così o non è così. Ci sono molte combinazioni diverse, si possono combinare più cromosomi, per esempio xxy, xyy, ma queste sono forma di alterazione del Progetto originario, perché la normalità deve essere xy oppure xx.
Quindi, possiamo vedere che in tutto questo C’È UNA LOGICA, una Logica che è Logica, una Logica che PREVEDE QUELLE CONDIZIONI! Che ha stabilito quelle condizioni! Una Logica secondo la quale così dev’essere! Per far sì che quel Processo si realizzi.
QUESTO è il modo di RAGIONARE CONCRETAMENTE, senza bisogno di elucubrare o di stare lì a discutere sul “sesso degli angeli”.
Queste sono cose molto concrete. E noi da qui partiamo per costruire una forma di Conoscenza che non dobbiamo rimescolare continuamente.
Ecco perché partiamo da queste basi. E, quello che noi vediamo è che da questa combinazione “xy” verrà fuori un Bambino maschio; e parliamo di Bambino, parliamo di uomo, parliamo dell’essere, di questo organismo che dovrà essere tale. Da quell’altra combinazione “xx” ci sarà un organismo che sarà femmina. Il fenotipo sarà proporzionale a quelle Leggi di Mendel, le quali, come tutti sapete, ubbidiscono a Leggi che riguardano l’ereditarietà; ereditarietà di quella che è la forma esteriore, dal colore degli occhi, dei capelli, dell’altezza, degli organi, che può modificarsi, naturalmente, in funzione del suo ciclo di realizzazione, del suo percorso di realizzazione, che non avviene in un ambiente sterile, in un ambiente in cui deve avvenire esattamente come previsto dall’iniziale Progetto, perché l’iniziale Progetto, nelle sue varie fasi di sviluppo, contiene degli spazi di “modifiche” possibili in funzione delle circostanze fisiche in cui si sviluppa il Processo stesso.
Quindi, il Processo non è così rigido, ma influenzabile, attraverso le varie fasi di sviluppo, dai vari campi fisici di forza in cui questo Progetto si realizza. Ragionate su questo, perché, per esempio, alla frequente domanda “lui e il fratello sono cresciuti nello stesso ambiente, dagli stessi genitori, e sono diversi…” noi possiamo trovare la risposta: perché ci sono migliaia e migliaia di fattori che influenzano il Processo; non è una cosa così scontata, tecnica, come potrebbe essere, ad esempio, mettere i tufi l’uno sull’altro per costruire una casa… E, inoltre, anche se andassimo a vedere quei tufi dentro…ognuno di quelli sarebbe diverso! Nessuno di loro sarebbe uguale agli altri.
Se siamo stati abituati a ragionare in modo banale, grossolano, pensiamo che siano tutti uguali perché li vediamo esternamente; ma in ognuno di quelli ci sono sostanze fisiche diverse, che provengono da stati diversi e che si sono combinati in modo diverso in quel sistema e così via.
ENTRATE DENTRO LA LOGICA DELL'UNICITÀ DI OGNI PARTICOLARE, in modo tale che poi voi avrete colto l’UNICITÀ DELL’ESSERE IN SÉ STESSO. È chiaro che può essere visto nella forma esteriore, oppure ci si può entrare dentro per andare a vedere tutte quelle particelle che, poi danno Vita alla forma. Quindi, noi possiamo capire che quel Sistema, quel Progetto, quel Qualcosa poteva avere benissimo una forma totalmente diversa, con gli stessi identici elementi che sono combinati dentro.
È chiaro che le forme, nelle varie fasi di sviluppo, non sono casuali, non sono determinate dal caso, sono sempre legate a principi fisici a cui il Sistema deve ubbidire, un quanto è stato progettato considerando le variabili in cui questo deve svilupparsi. Perché, se certe variabili si modificano oltre un certo limite, come la temperatura, il Ph e così via, questo non si sviluppa, muore, non va avanti. Quindi, LA CONCRETIZZAZIONE DI UN ESSERE UMANO, LA REALIZZAZIONE DI QUESTO PROGETTO PREVEDE poi DELLE VARIABILI che noi dovremmo essere così intelligenti da capire, cosa che in qualche modo è già stato fatto, QUAL E' LA FISIOLOGIA, non solo del Progetto che deve realizzarsi, ma LA FISIOLOGIA DELLE VARIABILI nel quale il Progetto dovrebbe realizzarsi bene.
Questo vi fa capire quanto tutto questo è importante, non solo per il medico, ma in generale per tutti coloro che si occupano di Scienza dell’Uomo, Scienza Medica, Scienze così dette Umanistiche. Anche, e soprattutto, lo Psicologo dovrebbe conoscere queste cose ma, direi, che dovrebbe esistere una cultura generale che forma tutti.
Tutti dovrebbero conoscere, sia pur a un livello molto semplice, come si viene al mondo e che significato può avere la Vita e quali sono gli elementi di base che bisognerebbe tutti rispettare per far sviluppare bene questo Progetto già nel ventre della madre.
Molto si è detto su quali sono le condizioni e molto si è stabilito: ci sono “valori fisiologici” nei quali la realizzazione del Progetto non subisce stress. Se, ad esempio, durante l’embriogenesi ci sono particolari stressors (ansia, angosce, oppure una vita caotica in certi ambienti biologicamente e/o psicologicamente stressogeni, visto che sono tutti elementi che interagiscono tra loro) la madre che aspetta un Bambino dovrebbe capire come muovere il proprio corpo nel tempo e nello spazio affinché questo Bambino possa svilupparsi in Armonia con quei Principi Fisiologici, quei Valori Fisiologici, che sono necessari per un corretto sviluppo del Bambino.
Potete capire quanto siamo lontani da tutto questo, però queste sono cose elementari, sono cose che tutti in qualche modo dovremmo sapere. Il sistema sociale, i mass media, la cultura generale, la Scuola se ne occupassero.
Credo che forse oggi qualcosa si comincia a fare nelle Scuole, dappertutto. È che queste cose le spiegano talmente male, perché in effetti si danno nozioni e non si coinvolgono i ragazzi, le persone nella comprensione profonda dei concetti; soprattutto, non si riportano i concetti a una Fisiologia, che può essere spiegata in termini difficilissimi, così come può essere spiegata in termini semplicissimi, anche al Bambino, per intenderci. Non è necessario spiegare tutto, l’elemento atomico, l’elettrone che si sposta attraverso la carica accumulata, il protone… No, si può anche spiegare in altri termini, in maniera semplice, in maniera chiara. Perché LA COMPLESSITÀ DOVREBBE VENIRE DALLA SEMPLICITÀ.
Noi dobbiamo riuscire a dire la stessa cosa in maniera semplicissima, oppure a trovare tutti i particolari, descrivendoli.. Il giorno in cui riusciremo a fare questo, staremo molto meglio tutti quanti, perché utilizzeremo a pieno quelle che sono le nostre funzioni cerebrali
Quindi, che cos’è che abbiamo visto fino adesso: che la Nascita deve avvenire entro certi parametri fisiologici. E questa Nascita, per assicurare successivamente il corretto sviluppo della Vita, deve tener conto, cioè deve avvenire, come abbiamo detto, nel pieno rispetto di quei valori, di quelle Leggi Fisiche fisiologiche che consentono questo graduale sviluppo.
Spesso, vediamo Progetti alterati e nessuno poi sa andare a vedere quale è stato l’elemento patogeno che ha modificato il Processo Embriogenetico o Fetogenetico, quale è stato l’elemento reale che ha modificato la realizzazione corretta di quell'essere.
Se la madre e il padre sapessero quali sono le cose da rispettare per consentire questa evoluzione fisiologica, si eviterebbero tanti problemi, ma tanti problemi nei Bambini. Prendiamo ad esempio il discorso dei farmacologico: quanti farmaci producono alterazioni a livello cromosomico nelle prime settimane di Vita; ed è stato visto, che se assunti entro la terza settimana di gravidanza producono danni che, se assunti successivamente, non producono. E questo fa capire anche la delicatezza di una fase come l'embriogenesi, in cui si sviluppa prima tutta "l’architettura di base", al pari della costruzione di una casa, dove si realizzano prima i plinti, poi le strutture di base e poi, piano piano, tutto il resto.
All’interno dell’organismo non è diverso, ci sono quegli elementi fondamentali, su cui si regge tutta la struttura, la cui realizzazione deve avvenire entro limiti fisiologici molto stretti.
Vorrei raccontarvi qualcosa che apparentemente non è in tema con l'argomento di cui stiamo trattando, ma vedrete che successivamente, creerò il collegamento. Riguarda ciò che ho spiegato poco tempo fa, ad un Convegno tenuto l’altro giorno, relativamente al fatto che negli infarti cerebrali, oppure quando ci sono attacchi ischemici o riduzioni di sangue o in caso di istus che si possono determinare in una certa zona della corteccia cerebrale, noi vediamo che lì ci sono alcune cellule morte in un preciso punto, come effetto diretto dell'evento, e poi vediamo tutt’intorno una zona di così detta “penombra” dove questi neuroni sono ancora vivi; però hanno visto che un po' di ore dopo, in effetti, queste cellule si "suicidano", cioè scatta all’interno del nucleo un meccanismo per cui si attiva un processo che uccide la cellula.
Si sono chiesti come mai, Queste cellule non avrebbero una ragione per morire, sono alimentate, sono nutrite, sono in una zona che non è proprio dove è venuta meno la nutrizione, quindi dovrebbero vivere. E si è potuto vedere che vengono a mancare quei messaggi comunicazionali tra quelle cellule cosiddette morte e queste che erano limitrofe, con le quali le prime erano in comunicazione. Questo è un discorso che in teoria, fisiologicamente, dovremmo già sapere, però poi vederlo in pratica ci conferma quanto è importante la struttura neuronale all’interno del cervello, quanto è importante che le cellule possano in qualche modo continuare ad inviarsi messaggi tra di loro, perché questi messaggi tra di loro sono quelli che, in effetti, mantengono quell’equilibrio dinamico all’interno di tutto il sistema in tutto l’arco della sua Vita.
Come vedete, l’organismo ha in sé molti sistemi che, integrati tra loro, collaborano, sono dinamicamente integrati. "Dinamicamente integrati" significa che non vedrete mai la stessa cosa in quell’attimo ma quello che vedete in quell’attimo è un attimo per realizzare un qualcosa che, subito dopo, deve spostarsi per realizzare altre cose. È un processo dinamico.
Tutta la Vita è un processo dinamico. Anche quella del tavolo, come abbiamo detto tante volte, poiché proprio TUTTO IL MONDO ATOMICO E SUBATOMICO È SEMPRE IN MOVIMENTO, quindi tutto è sempre e comunque DINAMICO. Ve l’ho detto tante volte, basta che varia la temperatura, la pressione o qualsiasi altro valore generale fisico, tutto deve modificarsi attimo per attimo in funzione di questi principi e di queste leggi.
Pensate che bello capire queste cose… Entrarci dentro… Allora noi, qui, scopriremmo veramente quale Logica c’è dietro tutto quello che osserviamo, vediamo, sentiamo, capiamo, comprendiamo, e quanto noi possiamo interagire con questa Logica, cioè SVILUPPARE IN NOI STESSI QUESTA CONOSCENZA che ci permette veramente di dominare, poi, in sistema, “se lo conosci, lo domini”, insomma, “e lo gestisci”. Se non lo conosci, e allora lì c’è una sperimentazione, un empirismo che ti spinge a conoscere, poiché all’interno del cervello c’è un sistema che non ti permette di non arricchirti attraverso l’esperienza; quindi, facendo l’esperienza, devi modificare te stesso inserendo le nuove conoscenze all’interno del cervello.
Quindi, vediamo questo Progetto che deve realizzarsi all'interno di questi parametri cosiddetti fisiologici, e sono tanti, non sono pochi quelli di base, sono tanti. Abbiamo detto che c’è l’influenza anche di un campo magnetico dall’esterno: se io abito sotto l’antenna di Monte Mario, con 50 kilowatt, che trasmette su frequenze di 100 megacicli, o cinquecento, o quattrocento, a seconda della frequenza, si ha più o meno alcuni atomi e non altri, poiché, vi ho già spiegato tante volte e oggi si comincia a leggere un po' dappertutto, ogni gruppo atomico o molecolare ha capacità vibrazionali interne che sono diverse a seconda del tipo di atomo.
Ogni atomo ha la capacità di percepire e di trasmettere queste forze cosiddette elettromagnetiche. Ricordate sempre, questo vale per l’atomo, vale per il vostro cervello, vale per le piante, per l’aria, per l’acqua, per tutto ciò che esiste, la percezione di una quantità di energia prevede una riorganizzazione del sistema che deve spendere l’energia.
Non si può acquisire tanta energia, se poi non la si spende; se non la si spende, si modifica l'equilibrio del sistema. L'energia, abbiamo detto, produce forza, produce movimento e se noi siamo in equilibrio e ci arriva una certa quantità di energia, ci mette in squilibrio.
Quello squilibrio momentaneo serve, invece, a produrre un processo; quello che avviene con la fotosintesi, quello che avviene all’interno del metabolismo, con la cessione di energia che riproduce energia…dove pensare all’ATP, al ciclo di Krebs, all'ossidazione. Quando una molecola si carica di energia, come un fotone, potrebbe non necessariamente spendere un elettrone, ma potrebbe soltanto dargli quella carica di energia in più e cosa vuol dire energia in più all’interno di un atomo? Vuol dire aumentare la capacità di rotazione dell’elettrone, aumentare la velocità di rotazione, quindi aumento dell’emissione del campo elettromagnetico specifico della molecola. Questo momento può significare reazione cosiddetta chimica con un’altra molecola.
Quindi, una accelerazione del metabolismo e non necessariamente una modificazione del metabolismo, tutto dipende dalla quantità di energia che arriva e viene assorbita dai vari elementi atomici. Quindi, quando parliamo per esempio dell’inquinamento elettromagnetico dovete pensare a questo. Che significa inquinamento elettromagnetico? Significa questo. Che non necessariamente dovete vedere il tumore in un cervello o su un organo per capire che lì c’è stato un inquinamento, ma voi potete pure sentirvi agitati e la vostra agitazione è prodotta proprio da una forma di inquinamento elettromagnetico. Perché? Per quello che ho detto prima! Noi potremmo accelerare il metabolismo, potremmo caricare di energia i sistemi che erano in equilibrio, che già fanno fatica a mantenere questo equilibrio.
Quindi noi, se vogliamo capire che cos’è l’inquinamento, dobbiamo capire che cos’è la fisiologia, cioè qual è la fisiologia dei sistemi.
E LA FISIOLOGIA PREVEDE LA CONOSCENZA DEL PROCESSO NATURALE, del Processo Naturale che dà Vita a quel sistema e, possibilmente, individuare tutte le variabili possibili per capire come queste variabili devono favorire fisiologicamente, cioè naturalmente, il Processo.
Tutto questo è facile, nel momento in cui progettiamo noi qualcosa. Quando noi sappiamo che dobbiamo realizzare, per esempio, una coltura, sappiamo che ci mettiamo certe sostanze proteiche, la isoliamo dall’ambiente esterno, creiamo una temperatura specifica dei liquidi, dell’acqua, creiamo un campo di forze adeguato, ci mettiamo certe sostanze, attiviamo…
Voi avete visto la Rita Levi Montalcini che ha scoperto quella proteina, il nerv grouth factor, perché il coltura metteva queste cellule nervose embrionali e non crescevano. Perché? Le altre cellule crescono, questa no? Perché queste cellule avevano bisogno di una sostanza, cosiddetta appunto nerv growth factor, che inserita in questa coltura dava il comando per crescere, per svilupparsi. Quindi, ci sono all’interno dei nostri sistemi tanti elementi, ognuno deputato a compiere un lavoro, a trasportare una certa quantità di energia sulla base di un campo di forze che devono tutte dare a ogni elemento l’energia necessaria affinché questo proceda.
C’è un “direttore d’orchestra” che è appunto IL PROGETTO CROMOSOMICO, il quale dirige tutta l’orchestrazione e la realizzazione di questo Processo. Ma questo Processo dura “tutta la Vita” dell’organismo, non si interrompe, per esempio, dopo l’embriogenesi o dopo la fetogenesi; è un Processo che dura per quanto tempo dura tutto l’organismo, cioè fino al momento in cui noi diciamo che avviene la Morte. Finché non avviene la Morte, i Principi Regolatori di una Nascita, oppure del concepimento e così via, in effetti sono sempre gli stessi che agiscono sul Sistema, considerando le varie tappe di sviluppo che non sono solo quelle dell’Embriogenesi, della Fetogenesi e con la Nascita è finito; non c’è un Sistema che finisce lì; c’è un Sistema che continua fino alla Morte.
È quello che noi dobbiamo avere chiaro. Quando noi parliamo di Ontogenesi, dobbiamo capire che stiamo parlando di un Processo che va dal concepimento, ossia da quando i due gameti si fondono insieme per dar Vita al “Progetto sulla carta”, fino alla Morte, che andrebbe pure oltre.
LA MORTE NON SIGNIFICA FINE, oppure la fine fisiologica di quel Processo; la fine fisiologica potrebbe avvenire anche a centosessant’anni. Ci sono stati casi in cui si è arrivati a centosessanta anni, in Russia, centoquaranta, centotrenta, centodieci, centoquindici; solo in Lucania ci sono tanto casi che hanno superato ampiamente i centodieci, cento – centodieci.
Sono normali.
La durata del Progetto è prevista in base al massimo che noi abbiamo visto di un organismo, per noi è quello che la nostra osservazione diretta, scientifica rileva. Se un organismo può arrivare a centotrenta anni, e alla nostra conoscenza è arrivato questo fatto, noi non possiamo dire che l’organismo arriva a centoventi.
Quello è un fatto.
E il fatto non può essere disconosciuto dalla scienza, se no questa scienza non è scienza.
Il fatto osservabile, verificabile, intanto, è un fatto osservato. Quindi, per certo sappiamo che questo organismo, se le condizioni lo consentono, può andare avanti fino a centotrenta – centoquaranta anni. Io dico centoventi, mi limito a quello perché mi mantengo in una misura più adatta.
Però, ecco, tutto questo alla nostra osservazione, alla nostra valutazione critica, ma CHE SIGNIFICA?
QUAL È L’OBIETTIVO?
Diciamo che non c’è?
Io non me la sento.
Io non mi la sento di dire che non c’è un obiettivo in un Progetto così intelligente, così logico, così fisiologico.
Se sono onesto, devo dire che questo Progetto Cromosomico così complesso, che necessita di variabili non indifferenti, misurabili dalla fisica, che noi possiamo verificare oggi con gli strumenti che abbiamo e noi capiamo ha in sé una Logica importantissima, molto complessa, di cui noi oggi, gradualmente, grazie al lavoro di tutti, ci stiamo appropriando.
NOI DOBBIAMO CERCARE QUAL E' L’OBIETTIVO, DOBBIAMO COMPRENDERE QUAL E' IL FINE DI QUESTO PROGETTO, ragionarci sopra “spaccarci la testa”, fare delle ipotesi, sottoporle a discussione, a valutazione, mai affermarle come verità assolute, ma sottoporle al confronto, al dialogo, affinché dai vari angoli di osservazione si possa in qualche modo valutare, cercare, capire, osservare e inserire o togliere eventuali deformazioni di quella che può essere una osservazione generale.
Lo abbiamo detto tante volte, QUESTO PROGETTO è UNICO PER TUTTI, in qualsiasi punto del Pianeta. Noi abbiamo visto delle invarianze ben precise. CI SONO INVARIANZE in questo sviluppo, CHE, COME TALI, SONO UNIVERSALI. Quindi, se incontriamo qualsiasi uomo sul Pianeta Terra, a qualsiasi livello culturale, possiamo trovare i codici per comunicare. i codici di comunicazione li avremmo già fisiologicamente, senza bisogno di inventarceli, però noi siamo popoli civili per cui abbiamo creato dei codici, onde evitare distorsioni nella comunicazione. E, invece, queste distorsioni le abbiamo determinate, perché i codici che abbiamo creato non sono poi così chiari, trasmissibili in maniera univoca.
Questo ha causato una grande confusione, proprio perché se questi codici fossero così chiari, nitidi, così cristallini come vengono attuati all’interno delle telecomunicazioni, noi potremmo trasmettere tranquillamente ogni messaggio in maniera chiara, univoca e così via. Non l’abbiamo fatto, dobbiamo farlo.
Che cosa stiamo dicendo in questo momento, stiamo dicendo che siamo un popolo in evoluzione, ci siamo appropriati di molte conoscenze, attraverso l’empirismo, l’osservazione, la sperimentazione, ma è ancora poco rispetto a quello che dobbiamo cercare di scoprire, di capire, per migliorare la qualità della comunicazione, delle interazioni, dello scambio.
Questo, sicuramente, avviene attraverso un confronto con tutti i popoli della Terra, con tutti gli uomini della Terra. Una persona che nasce in Africa, esprime dei Valori. Esprime i Valori che ha realizzato in sé attraverso le sue esperienze, attraverso il suo empirismo, empirismo diretto con il proprio habitat fisico, fisiologico. Anzi, secondo me, è più probabile che quella persona ci riveli qualcosa di fisiologico rispetto a noi che viviamo in un ambiente che ci deforma attraverso nozioni, simboli o informazioni che ci allontanano dalla nostra fisiologia, dal nostro emisfero destro che misura l’aspetto fisico dell’informazione per quello che è.
Questo allontanamento ci crea grosse difficoltà nella CODIFICAZIONE OGGETTIVA DELL’OSSERVAZIONE REALE.
E' più facile andare ad osservare sistemi sociali non molto inquinati, o che non hanno ancora acquisito dissociazioni prodotte dal simbolismo.
Osservando quei sistemi, noi, forse, oggi potremmo vedere quale dovrebbe essere, per esempio, l’aspetto fisiologico sul quale costruirci una cultura IN SINTONIA CON QUEI VALORI.
Attraverso questo lavoro, creeremmo quella integrazione tra ciò che è fisiologico, oggettivo e una cultura caotica, conflittuale, che mette in conflitto i cervelli degli uomini, degli esseri umani, che mette in conflitto l’essere tra L’IO GENETICO e L’IO cosiddetto "COSCIENTE", che si produce attraverso le informazioni simboliche che noi impariamo e apprendiamo dopo la nascita, costringendo le nostre strutture neurologiche ad acquisirle in memoria.
Potete capire che tutto questo deve portarci, visto il nostro livello di intelligenza, di cultura e di conoscenza, a capire e comprendere perché questo sistema deve essere concepito, perché dà vita a questa Ontogenesi, a questo individuo, a questo Bambino, a questo essere umano, e poi deve necessariamente arrivare a morire.
Se seguiamo, come vi ho fatto vedere tante volte, questa curva ontogenetica, noi vediamo che si tratta di una vera e propria curva gaussiana; ne vediamo il decorso dalla Nascita, poi si verifica una fase di sviluppo del sistema, quindi una di crescita, in cui si esprimono le massime potenzialità biologiche, poi ci sono varie fasi di transizione e poi l’inizio di una discesa che porta gradualmente alla perdita di potenzialità biologiche, fino a quella che possiamo considerare la cessazione di questa Ontogenesi.
Allora, che significato ha? Questo avviene per le piante, avviene per gli animali, avviene per l’atomo, per una stella, per un Pianeta, avviene per tutti i Sistemi Fisici che esistono nell’Universo.
Forse nessuno ci aveva mai pensato, ma in effetti è UN INIZIO e UNA CESSAZIONE con UNA TRASFORMAZIONE. E ciò si verifica in tutti i Sistemi. Ciò che cambia sono i tempi. Per esempio, nel mondo animale, come avete visto, ci sono animali che hanno un giorno di Vita, ci sono animali che hanno centinaia di anni di Vita. Sono Sistemi regolati con OROLOGI che hanno un arco di tempo, il quale, secondo me, dovrebbe essere il tempo previsto per realizzare un “qualcosa”, per fare un “qualcosa”. Cioè, l’obiettivo sta nel tempo che uno ha a disposizione, che un Sistema ha a disposizione per realizzare un “qualcosa”. Stiamo cercando di ragionare, stiamo ragionando.
Perché questo organismo ha questo ciclo ontogenetico?
Perché si nasce e perché si muore?
Eppure, la Morte è prevista, è prevista nell'Ontogenesi.
È prevista, quindi, sin dal concepimento.
Quindi, noi non possiamo pensare che c’è qualcosa di sbagliato in questo Progetto.
È una meraviglia.
È immenso.
Vediamo quale Gioia ci dà un Bambino appena nasce, se ci sintonizziamo con lui o con lei… è bellissimo… è la cosa più bella…
E' la Gioia più grande che ognuno di noi può arrivare a provare. Altro che tramonti, altro che musica… Se noi riusciamo a sintonizzarci veramente con il sorriso di questi Bambini, che noi stessi possiamo stimolare e creare ...
Sappiamo che nei Bambini può avveniore esattamente l’opposto, cioè tutti gli aspetti positivi e negativi che vediamo negli adulti li vediamo già nei Bambini. Solo che il Bambino, se noi lo guidiamo, se lo indirizziamo, soprattutto verso un’AUTODETERMINAZIONE, rispettandone le fasi ontogenetiche, già a dieci anni potrebbe essere autonomo e guidare sé stesso nello Spazio all’interno del sistema in cui vive e quindi comunicare con tutti avendo la Gioia e il piacere di sapere che esiste e che, quindi, può acquisire giorno per giorno ulteriore ricchezza, Conoscenza, armonizzazione, creazione, E questa sarebbe già una cosa molto bella.
Quindi, che cosa viene fuori da questo discorso?
Che NON POSSIAMO CONSIDERARE NEGATIVA LA MORTE.
Assolutamente.
Scientificamente!
Con la Scienza Pura!
Non è possibile non considerare la Morte Fisiologica, fisiologica naturalmente, e PER FISIOLOGICA INTENDIAMO PREVISTA DAL CODICE GENETICO, dai cromosomi, dal Progetto. Il Progetto prevede che questo sistema deve arrivare alla cessazione, deve interrompersi.
QUINDI, SI PASSA DALLA NASCITA FISIOLOGICA ALLA MORTE FISIOLOGICA; il corpo, il Progetto esaurisce il suo compito, la ragione per cui è nato. Questa deve essere una acquisizione di tutti.
Questa è una affermazione puramente scientifica. Tutti possono verificare questo con la scienza. Quindi, eliminiamo dalla nostra Coscienza e Conoscenza la Morte come un fatto negativo o come un fatto estraneo alla Vita. È UN FATTO CHE APPARTIENE ALLA VITA, che è Vita. Questa Nascita e questa Morte, come ho detto tante volte, sono contenute dalla Vita.
All’interno di questo Processo c’è la Vita. Eppure, noi siamo qui, a parlare di tutto questo e, un giorno, tutti noi, materialmente, con questi corpi che stanno svolgendo la loro Ontogenesi, materialmente non ci saremo più. Materialmente, i nostri corpi, non ci saranno più. E questo è qualcosa di normale, di fisiologico. Di fisiologico.
Sarebbe ora di aprire un discorso bello… enorme… immenso. Solo che noi, forse, stiamo correndo troppo.
Io vorrei soltanto che, intanto, voi non abbiate caos nella testa, nel cervello. Voglio che voi non veniate presi dal panico, perché la maggior parte delle persone, quando sente parlare di Morte…Voglio che voi abbiate gli strumenti nella vostra testa per dare serenità a chiunque vive ancora, per condizionamento, il terrore della Morte.
Voglio che voi abbiate SCIENZA PURA NEL VOSTRO CERVELLO, quella SCIENZA PURA CHE VI PERMETTE DI PARLARE AGLI ALTRI. Perché queste acquisizioni, magari, vi permetteranno di liberare molta gente da condizionamenti che producono panico all’interno del cervello. Con la vostra capacità di spiegare in maniera semplice tutto questo, liberereste chiunque dalla sofferenza di un “lutto”.
La gente viene molto stressata! È l’elemento stressor più importante, purtroppo. Fa impazzire la gente. Ma perché la fa impazzire… Fa impazzire perché, in effetti, CHI RIMANE, QUANDO IMPAZZISCE, ERA DIPENDENTE, cioè la propria Vita, le proprie funzioni vitali erano dipendenti da questa persona che le richiamava giorno per giorno, che indirizzava e guidava questo elemento.
QUESTA E' FISICA. Quella persona era integrata, inglobata nei “bioritmi”, nei ritmi psicologici della Vita quotidiana di qualcun'altro.
Se viene meno chi guida e indirizza quei ritmi psicologici, automaticamente quel sistema si sente inutile; nè più e nè meno come quelle cellule nervose di cui vi parlavo prima: dal momento che queste comunicavano con le altre, scambiavano i loro messaggi in un certo modo; nel momento in cui non hanno più stimoli di attivazione, di comunicazione, eccetera, dopo un po' di tempo che questo non avviene, anche in loro si attiva quel meccanismo come risposta di inutilità e quindi di trasformazione.
Questo è un principio che, se voi ci riflettete bene, è enorme! Il principio di utilità, dentro di noi, lo dobbiamo sempre tenere presente. Vivo!
Il cervello che si sente utile, la persona che si sente utile, o a sé stesso o agli altri, è vivo. Vive. Ha l’obiettivo, lo scopo all’interno della Coscienza, dell’IO Cosciente, di spendere la propria Energia quotidianamente, indirizzandola, guidandola, costruendo, progettando.
È in questo che voi dovete sentire dento di voi LA CERTEZZA DELLA VITA, che non è data dalla Morte o dalla Nascita, LA CERTEZZA DELLA VITA E' NEL SISTEMA, UN SISTEMA UMANO, UN SISTEMA FISICO, FISIOLOGICO, che ha in sé sempre una ragione.
Voi, magari, ogni anno mangiate le fragole, mangiate le arance, mangiate le pesche, il contadino aspetta tutto l’anno, regolato da quei ritmi naturali, le stagioni, il sole, l'aria, l'acqua… vediamo in questo periodo è una cosa meravigliosa, un’esplosione di fiori colorati, negli orti, nelle campagne, nei piccoli prati, … è uno spettacolo continuo!
Sono concerti meravigliosi che io ricevo da tutto. Da tutto. Ma, ogni ciclo, ogni processo è importantissimo. Pensate che anche le piante stanno vivendo i loro ritmi, danno i loro frutti, hanno un obiettivo.
Hanno uno scopo. Quando questi non ce l’hanno più? Quando viene meno lo scopo per cui si è nati, scompaiono dal nostro Pianeta. Scompaiono.
Noi abbiamo perso migliaia… centinaia di migliaia di specie, che si sono trasformate in altre. Che vuol dire questo? Che il sistema fisico si evolve.
Il Pianeta nostro, che si chiama Terra, ha anche lui la sua Nascita e la sua Morte. E noi siamo contenuti in una Nascita e in una Morte del Pianeta. Cioè, c’è una relazione tra la Vita di una pianta, la Vita nostra, la Vita della Terra, la Vita del Sole, la Vita della Galassia! Sentite che bella orchestra che c’è un questo Universo… di cui noi possiamo in qualche modo divenire partecipi.
Quindi, possiamo smettere di essere banali e cercare sempre di percepire questo mondo e comunicarlo … perché a questa nostra Vita manca completamente questa consapevolezza…
Ragionando su altri piani, non c’è una divulgazione scientifica che faccia capire come viaggiano le immagini nello Spazio, l’immagine che viene vista in America, per esempio. Fate un po' di domande in giro e fatevi dire chi è che le sa, queste cose. Ma neanche se le chiedono, perché non vengono stimolate… Immaginate un po' se si chiedono cose come quelle che noi ci stiamo ponendo. C’è gente che solo a sentir pronunciare la parola Morte, già impallidisce e sviene. Vi saranno capitate, no?
E questo perché MANCA UNA CULTURA DELLA VITA.
LA CULTURA DELLA VITA INGLOBA IN SÉ QUESTO CICLO BIOLOGICO DI NASCITA e MORTE.
Ognuno di noi, intanto, deve imparare a IDENTIFICARSI BENE in questo SPAZIO e in questo TEMPO, sapendo già quanto ha speso, a che punto sta di questo Processo Ontogenetico e sapere cosa ha fatto, cosa è successo, perché è arrivato alla Nascita.
Già lì inizia una sua autonomia, questo organismo che, man mano che sviluppa le sue potenzialità e, parallelamente, abbiamo questo CERVELLO CHE DEVE ATTIVARSI ATTRAVERSO TUTTO QUELLO CHE PERCEPISCE DELL’AMBIENTE ESTERNO, attraverso tutte le forme di Energia che ci sono intorno e che vengono tutte convogliate all’interno di queste strutture neurofisiologiche.
Abbiamo migliaia e migliaia di recettori. Non abbiamo solo i cinque sensi; abbiamo migliaia e migliaia di sensi, sono tutti i recettori del nostro organismo, della pelle, delle ossa, delle articolazioni, dell’intestino, tutti loro mandano messaggi all’interno del cervello.
E voi, ve l’ho fatto vedere tante volte, li potete monitorare, istante per istante; basta che lo volete, chiudete gli occhi, pensate al dito, la gamba, lo stomaco a qualsiasi cosa e VI ARRIVERANNO UNA MAREA DI MESSAGGI da quel punto, sul quale voi potete agire.
Cioè, voi, CON IL VOSTRO CERVELLO, POTETE ESPLORARE QUALSIASI PUNTO DEL VOSTRO CORPO; volete sapere un certo dente come sta…andatelo a cercare con gli occhi chiusi… e AVRETE IN UNA ZONA DELLA VOSTRA CORTECCIA CEREBRALE IL MONITORAGGIO DI TUTTI GLI STIMOLI PROVENIENTI DA QUEL PUNTO. TUTTI! Valutateli, pesateli, vedete bene e decidete poi se volete una risposta.
Questo È QUELLO CHE FA IL CERVELLO DALLA MATTINA ALLA SERA: TUTTI I MESSAGGI CHE ARRIVANO DAL CORPO, LUI RISPONDE! VOI non rispondete!
Queste esperienze che facciamo mettono, per associazione, nuove informazioni su ogni singolo punto del corpo: se io ho avuto un taglietto da una parte, su quella zona, che ha la sua mappa corticale, si costruiscono, per associazione, tutti i “fattarelli” che sono accaduti, tutti i vari messaggi che hanno violato quel punto, quella zona.
E lì si forma la mappa di quelle azioni o modificazioni o stimoli diversi che si sono costruiti e questi possono creare, nel tempo, grossi problemi. Perché un taglietto potrebbe creare una fobia in una certa zona; magari io, dopo un intervento chirurgico, e quindi dopo aver subìto un taglio in una cervta parte del corpo, ho sempre paura di sbattere lì e da quel momento quell'evento mi modifica la Vita. Oppure, una volta mi è arrivata una palla da tennis nell’occhio, sono stato male quasi senza vederci, tutta quella che è la mappa relativa alla vista, all’occhio, acquista uno stato di vigilanza maggiore, perché si forma in mappa un condizionamento, quindi maggiori difese di quelle che normalmente aveva prima.
Quindi, voi capite che le esperienze ci modificano, SE NOI, CON IL NOSTRO IO, NON INTERVENIAMO NEL RAGIONARE su queste esperienze, A RIMETTERLE IN ORDINE, noi siamo tutti alterati e modificati, pieni di fobie e di nevrosi. (che diventano nevrosi e fobie quando poi questi stimoli non sono più fisiologici, e non abbiamo più una risposta fisiologica).
E tutto si realizza con strategie in memoria, in mappe che si attivano poi come strumenti di difesa. Gioco a tennis, ho sempre paura che mi arriva la palla nell’occhio, oppure che possa sbattere l’occhio, modificando tutta la mia Vita.
Voi capite che la mia Vita la posso modificare per una cosa di questo tipo, tutto l’arco della mia Vita! Io posso vivere limitato per un problema di questo tipo! Ma, tutto questo accade automaticamente, non sono io a scegliere.
Perché NON HO MAI IMPARATO A SCEGLIERE. Per scegliere, io devo necessariamente SAPERE CHE SIGNIFICA, COME ABITARE QUESTI MIEI LOBI FRONTALI e COME MONITORARE OGNI PARTE DEL MIO CORPO, COME PARCEPIRLA fisiologicamente e DARE sempre UNA VISIONE FISIOLOGICA DI QUESTE PERCEZIONI.
QUESTA è LA COSCIENZA.
Poi, POSSO CONTROLLARE LA MEMORIA.
POSSO CONTROLLARE IL MIO PASSATO.
POSSO PROGETTARE IL MIO FUTURO.
POSSO PERCEPIRE L’OBIETTIVITÀ e L’OGGETTIVITÀ DELL’INFORMAZIONE.
POSSO perfettamente PERCEPIRE L’OGGETTO e PRODURRE UNA FORMA DI COMUNICAZIONE LOGICA attraverso l’utilizzazione di codici ben precisi. Come io sto facendo con voi in questo momento. Io non sto dicendo una parola ripetitiva. Dentro ho la Conoscenza di ciò che vi dico e la traduco, cercando le parole adatte, per farvela comprendere.
QUESTA È FISIOLOGIA.
Ecco perché vi dico che, per esempio, la psicoterapia non si diversifica dalla riabilitazione di un arto, come spiegavo l’altro giorno. Così come noi cerchiamo di ricostruire tutta la dinamica e la funzione di quell’arto, così dobbiamo ricostruire la dinamica di un ragionamento sbagliato, la costruzione di una logica sbagliata.
Noi dobbiamo inviare stimoli, né più e né meno come nel caso dell’arto, in quell’area che ha sviluppato quel ragionamento che interessa vari gruppi neuronali che vanno modificati a fare un ragionamento fisiologico, diverso, obiettivo, oggettivo.
Questo è un lavoro continuo di RIABILITAZIONE FUNZIONALE DEGLI EMISFERI.
LA PSICOTERAPIA È proprio UNA RIABILITAZIONE FUNZIONALE, È NEUROSCIENZE COGNITIVE ESATTE, non può essere un qualcosa di campato in aria.
Altrimenti, si possono fare pure grandi danni. Un’informazione sbagliata può produrre ulteriori danni invece che favorire una modificazione del sistema.
E allora, ritorniamo un attimo al discorso principale.
Qual è il motivo e l’obiettivo, qual è quello della Terra?
Qual è quello del Sole e qual è quello delle piante?
Quello delle piante è più facile da capire, forse: ci dà i frutti, continuano a produrre ogni anno frutti che sono utili agli altri. L’unica che non se ne nutre è la pianta che li produce! Noi potremmo, invece, nutrirci con quello che produciamo. Non so se conoscete la storia del limone nel giardino… l’avete mai sentita? C’era una pianta di limone che non faceva mai un limone. E un giorno hanno chiesto con molta energia a questa Pianta di limone: "Ma che ci sta a fare? Sono anni che sta lì…Se non mi fai centocinquanta limoni, la prossima volta di espianto!"
L’anno successivo, la pianta era piena di limoni! Furono contati. Ce n’erano centoquarantanove. Ma poi videro che uno stava per terra! La carica di Energia è tanta ed evidentemente… La spiegazione non la cerchiamo, però sappiate che TUTTO è FISICA! La gente che parla con le piante non è matta! È sempre energia che si muove nello Spazio. E noi sappiamo che la pianta comunica col Sole. Quelle del Sole sono onde elettromagnetiche che consentono a noi di vedere.
Senza di loro, noi non ci saremmo biologicamente. Quindi, c’è una collaborazione, una cooperazione continua e costante che permette a tutti questi cicli Nascita-Morte di essere utili alla Vita, cioè l’insieme di tutti questi cicli produce la Vita.
Quindi, che cos’è la Vita?
La Vita è UNA ARMONIZZAZIONE, UNA ORCHESTRAZIONE DI TANTE ENERGIE ognuna delle quali, in un Tempo e in uno Spazio, può realizzare nell’arco del proprio sistema un Progetto meraviglioso.
Per le piante ci è più facile vederlo. Per noi, lo dobbiamo capire.
Il Progetto nostro qual è?
Perché io sto parlando qui con voi?
Perché stiamo parlando di qualcosa che è bellissimo?
Noi ci stiamo appropriando di un qualcosa di cui noi non avevamo Coscienza. Ma non è che non ci fosse dentro di noi.
Dentro di noi c’è!
C’è dentro di noi!
Il Bambino riconosce l’Amore dall’odio!
La rabbia dalla Gioia!
Il Bambino lo sente!
Abbiamo visto che lo sente. Quindi, c’è già un sistema dentro di noi in grado di misurare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ciò che è fisiologico e ciò che non è fisiologico.
Ma è UN SISTEMA CHE NON E' LA NOSTRA COSCIENZA! La nostra Coscienza, ormai, la realizziamo attraverso ciò che noi abbiamo costruito e ciò che noi costruiamo giorno per giorno non deve poi mettersi in antitesi con quello che è il misuratore della realtà che è dentro di noi.
Quindi, a mio parere, è possibile che il Progettista che ha fatto questo Progetto abbia veramente ... Vogliamo chiamarlo Amore?
C’è tanto Amore, perché io godo di quello che sto scoprendo. E se io godo di quello che sto scoprendo, quando è armonico naturalmente, vuol dire che possono farlo tutti.
Altre volte, purtroppo, ciò che si scopre è disarmonico quando, ad esempio, vediamo il leone che mangia la gazzella… lì non c'è proprio nulla di cui godere...
Però quando vedo il mio cane con i suoi cuccioli godo tanto, perché è una cosa bellissima, spesso. Scopro quello che, di solito, non vedo fare agli esseri umani. Quindi, ci sono tantissime cose armoniche che capiamo e che vediamo e che ci fanno godere immensamente. Quindi, la presa di Coscienza di queste armonie ci fa godere.
Ma c’è di più: che noi, scoprendo tutto questo, possiamo ricrearlo. L’UOMO È L’UNICO, IN QUESTO MOMENTO, SUL PIANETA, CHE PUÒ CREARE E PUÒ DECIDERE. L’uomo può creare, può decidere, può spostarsi da qui, con la propria volontà, con la propria Coscienza, andare sulla Luna, su Marte, su Giove, costruirsi i mezzi, gli strumenti, sempre scoprendo mano mano come funzionano le Leggi che regolano ciò che si scopre.
Cioè, L’UOMO PUO'SVILUPPARE IN SE' UNA COSCIENZA ED ESSERE UN CREATORE. Creare e godere della propria Conoscenza e Creatività.
E non è poco, una cosa del genere. Secondo me è bellissimo. E poi è un processo che dura costantemente.
Intanto, non c’è una fase discendente in questo processo di presa di Coscienza, c’è solo una crescita. Sempre. Quindi, mentre il corpo fisico perde le sue forze, si presuppone che siamo in una fase dove stiamo andando verso una visione sempre più alta di quello che è il senso dell’Armonia che c’è intorno a noi e nell’Universo.
Se è vero questo, abbiamo bisogno sempre meno di potenzialità fisiche, perché c’è chi dietro di noi ha bisogno di noi. Noi possiamo dirigere l’orchestra e non essere strumento dell’orchestra. Quindi, ecco come questo ciclo, secondo me, va bene, va avanti. Il resto non lo posso dire, perché ancora non ho gli strumenti per poterlo dimostrare. A me stesso l’ho dimostrato, ma non basta.
Nulla si crea, nulla si distrugge e tutto si trasforma. Questo ciclo biologico, secondo me, ha l’unico obiettivo che è proprio quello di dar Vita a un essere che può creare la Vita a immagine e somiglianza di Chi l’ha progettata, in pratica.
Chi ha previsto tutto questo, ha anche previsto che all’interno di questo Progetto si possa realizzare, possa venir fuori una Mente in grado di pensare, capire, conoscere e poi utilizzare, indirizzare le varie forme di Energia in maniera armonica, da far godere tutti gli elementi che vi partecipano.
Quando un essere può arrivare a questo, ecco il fine di questo corpo, di questo organismo, il fine di questo corpo, che è proprio quello, dalla Nascita in poi, all’interno di questo cervello, di lasciare che si sviluppi questo individuo, questo Io Cosciente, questo essere che può veramente incominciare a scoprire le ragioni che hanno dato Vita a lui stesso.
E poi, a sua volta, proporre e realizzare ciò che ha realizzato lui. Osservate la tecnologia: è il tentativo per l’uomo di realizzare ciò che ha dato Vita a lui; l’uomo non sta realizzando nulla di ciò che non è già dentro di lui, che esiste, che pre-esiste; utilizza quelle che sono le Leggi della Natura, le Leggi fisiche che regolano l’ambiente e la Natura.
Allora, a questo punto, vi state chiarendo che la Morte e la Nascita sono LA REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO?
Ovviamente, stiamo parlando della Morte fisiologica. Quando avviene prima, c’è stato un incidente di percorso, solo un incidente di percorso che l’uomo, studiando questi casi, dovrebbe studiare, per verificare che cosa è accaduto e come eliminare la causa che ha prodotto quell’effetto, cioè COME FARE PREVENZIONE.
E tutto questo perché l’uomo impara attraverso l’esperienza, la sperimentazione. Dovrebbe studiare tutti i casi di morte prematura e, in fondo, lo fa o, per lo meno, è quello che cerca di fare.
Soltanto che è caparbio, quest’uomo… Finché non ha capito quali sono gli elementi che spesso limitano lo sviluppo di questo processo, continua, persiste e persevera nelle sue convinzioni; perché purtroppo escludere alcune cose porta a mantenerne altre, oppure perché per applicare una cosa giusta deve rinunciare a qualcos’altro. L’uomo ancora non si è spiegato bene questo discorso della QUALITÀ DEL PROCESSO DELLA VITA. E quando parliamo di qualità, di fatto, dobbiamo parlare di Fisiologia.
LA QUALITÀ È LEGATA AL PROCESSO FISIOLOGICO DEL SISTEMA. Noi sappiamo bene che quando vogliamo parlare di qualità di un frutto, lo abbiamo detto tante volte, significa sentire quegli aromi, cioè con i nostri sistemi di percezione devono poter percepire i sapori, gli odori, poiché sono quelle caratteristiche a parlarci della qualità di un frutto.
E questo aspetto, ormai, lo stiamo alterando, lo stiamo perdendo; e, ciò nonostante, la gente va al mercato e non cerca di sentire, di percepire le caratteristiche olfattive, perché non sa ancora bene che c’è chi studia nei laboratori per occuparsi solo della forma di un frutto, sapendo che la gente si sofferma subito e solo su quello. Una ciliegia bella grossa, rossa, eccetera, per loro già va benissimo, poi quando la vai a mangiare, magari, scopri che…Ma tutto questo non si sa se non si è provato a percepire un frutto realmente fisiologico.
Stiamo modificando tutto e le nuove generazioni non sapranno mai, io mi auguro che lo possano sapere, cosa significava qualità di un frutto prima che incombessero queste modificazioni.
Grazie a Dio, non dimenticherò mai i frutti che mangiavo da bambino, nessuno è riuscito a modificare la mia percezione; con quella continuo a misurare tutto. Ma, chi non li ha mai provati, che ne sa? Pensa che quei frutti siano quelli buoni.
E ci troviamo, purtroppo, a sprecare una grossa fetta di possibilità per il nostro cervello di ricevere energie utili, valide, armoniche, per quanto riguarda l’olfatto, per quanto riguarda il gusto e per quanto riguarda tante altre cose.
Quindi, quello che conta realmente in tutto questo è UNA CONOSCENZA FISIOLOGICA DEI PROCESSI, RISPETTARE LA LOGICA DELLA NATURA, perché all’interno della Logica della Natura POSSIAMO NASCERE NOI, ANCHE CON LA NOSTRA LOGICA, CON LA NOSTRA CREATIVITÀ, mai in contrasto o negando la Logica della Natura.
La Logica della Natura è LA MIGLIORE CHE IO CONOSCA. E sfido voi a dimostrarmi che non lo sia. Ci sono cose ancora non chiare, ma la Vita serve a chiarirsele. Per meglio dire, ci sono cose che, anche se le ho capite, non mi piacciono. Non mi piace assolutamente vedere un leone che mangia una gazzella. Questo mi fa stare terribilmente male! Ma non mi piace neanche vedere un Bambino che prende a schiaffi una Bambina, una Bambina che prende a schiaffi un Bambino. Accade quotidianamente e fa male. Ma sono cose che spiegano il senso di ciò che stiamo facendo. NOI POSSIAMO ANDARE OLTRE LA LEGGE ANIMALE. Noi possiamo essere “Dio”.
L’animale non lo è ancora. E il Bambino, quando nasce, non lo è ancora! Perché CONSERVA IN SÉ TUTTI GLI ISTINTI ANIMALI. Noi possiamo dargli UN ALTRO TIPO DI COSCIENZA.
Noi possiamo indirizzare verso questo Meraviglioso Progetto, verso LA RICERCA IN SÉ DEL GIUSTO, VERSO LA NASCITA DI UN IO CHE PUÒ GESTIRE TUTTO CIÒ CHE ACCEDE AL CERVELLO, che può organizzarlo, armonizzarlo, goderlo e poi comunicarlo.
Se prima io godo di un qualcosa dentro di me, sarà molto difficile che io dia fastidio agli altri. Quindi, dovremmo imparare, invece che ubbidire all’ambiente in cui viviamo, a UBBIDIRE A NOI STESSI, cioè A INTERROGARCI CONTINUAMENTE SU CIÒ CHE ARRIVA DENTRO DI NOI.
Però, per arrivare a questo, occorre che qualcuno dall’esterno ci insegni a farlo, man mano che veniamo su. Altrimenti, siamo destinati ad imparare le varie strategie di cui parlavo prima e rispondiamo automaticamente agli stimoli.