Conoscete già molto bene l’argomento, il quale comprende due concetti che, da quando è nato il mondo, credo abbiano creato seri problemi all’individuo e ai sistemi sociali; e ciò attiene soprattutto al concetto di Libertà, visto che del concetto di Dignità non se ne parlava proprio, in quanto la Dignità veniva stabilita soprattutto da chi aveva il potere decisionale sul gruppo, sugli altri, il quale da solo rappresentava la Dignità del gruppo.
Con l’evoluzione culturale dei Popoli c’è stata man mano la possibilità di comprendere che i Valori devono essere comuni a tutti; la capacità di percepire lo spazio e poi di confrontare ciò che si percepisce, di misurare con le proprio emozioni ciò che è il proprio rapporto con sé stessi e con l’ambiente ha permesso anche di cominciare a riconoscere alla vita dell’essere umano un suo Valore.
Questo Valore è ormai riconosciuto sulla carta a tutti gli esseri umani del Pianeta ed è il concetto di Dignità, di pari Dignità. Questo lo afferma la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, anche se le varie religioni e i vari sistemi politici avevano già inserito formalmente questa definizione.
Ma questo, come tutti sapete, non basta perché se da un lato gli Stati inseriscono nelle Costituzioni un determinato Valore, dall’altro manca che quel Valore sia conosciuto dai singoli individui, dato che abbiamo costruito sulla carta i sistemi democratici dove viene dato il massimo valore alla persona, all’essere umano, all’individuo, e c’è tutta una farneticazione, una predicazione della pari Dignità, del Valore della Vita, ma più ci guardiamo intorno e più vediamo che di fatto questi Valori non si bene in che cosa consistano.
E, come tutti sapete, se la persona non li vive in proprio, non li vive in sé stessa, il fatto che gli altri abbiano una propria opinione più o meno opportunistica significa poco; se la persona vive disperatamente, se soffre, gioisce, se sopravvive con tutte le paure che si porta dietro, evidentemente non si sa bene questi Valori, pur riconosciuti dalla Stato, che cosa significhino in pratica.
Questi Valori, finché l’uomo non li sente dentro di sé, che senso hanno?
Non hanno nessun senso.
Grazie al fatto che tali Valori sono stati codificati in termini di legge, si fanno grosse battaglie contro le macroviolazioni di questi Diritti. Esistono molte associazioni oggi che ne parlano, che li lanciano, che li difendono ma, se andate a vedere bene, non sanno concretamente che cosa significhino.
Mentre lo sa bene il saggio, lo sa bene la persona che è in una sua dimensione ascetica e trascendente, soltanto che lo sa bene per sé stesso ma poi non lo sa diffondere agli altri, non lo sa far sentire, far vivere e far scoprire agli altri, non sempre almeno.
Per non parlare, poi, delle varie forme di strumentalizzazione di questi Valori, come ricerca di potere sugli altri.
Tutto questo ancora non ha dato vita ad una Pedagogia capace di riconoscere e far riconoscere a tutti il Valore della Dignità.
E parlo prima della Dignità, perché il concetto vero e proprio, puro di Libertà è strettamente legato al Valore della Dignità, in quanto se una persona non ha scoperto in sé la propria Dignità e non la vive nella propria evoluzione cosciente, di fatto anche la Libertà diventa fittizia, perché rimane una ricerca di soddisfacimento di condizionamenti, di spazi in cui la persona può soddisfare i suoi condizionamenti più che una ricerca vera e propria di Libertà.
La ricerca di Libertà dovrebbe coincidere sempre con l’affermazione della Vita dell’individuo all’interno di Valori che non devono negare quelli degli altri. I propri Valori dovrebbero cioè consentire alla persona stessa di diventare “portatore sano” di benessere, di armonia per gli altri, di serenità per gli altri, altrimenti è chiaro che non stiamo parlando né di Dignità, né di Libertà, né di Giustizia, né di altro.
Quindi, il Valore della Dignità è intrinseco al Valore della Vita di ogni singola persona che esiste sul nostro Pianeta; e, allargando successivamente il campo, ad ogni forma di Vita.
Non possiamo dire che l’Uomo è la forma di Vita importante e che tutto il resto non ha senso, perché se neghiamo il Valore della Vita a tutto ciò che circonda l’Uomo, neghiamo anche l’Uomo perché, di fatto, l’Uomo non potrebbe vivere senza tutte quelle forme di Vita che danno Vita a sé stesso, all’Uomo stesso, e da cui egli stesso dipende da un punto di vista biologico, fisico, chimico;sappiamo, infatti, che senza un sistema biologico non ci sarebbe neanche l’Uomo, né l’Uomo in Coscienza, né l’Uomo con la possibilità di realizzare la propria Coscienza.
Quindi, questi sono Valori che dovremo cercare di far comprendere, di portare avanti, contribuendo alla sensibilizzazione delle Istituzioni, soprattutto educative, affinché questi Valori possano essere tirati fuori dall’interno dei cervelli umani, delle Coscienze umane. Poiché alla nascita c’è questo Valore, c’è, e dal concepimento in poi comincia a svilupparsi, visto che dal momento in cui le strutture cerebrali sono complete c’è già una pulsione interna che spinge l’essere alla Vita, a vivere, a realizzare questo Progetto che è in fieri nel bambino alla nascita.
Quindi, ci troviamo in una dimensione, in una fase storica che è proprio l’alba di questi Valori; l’alba, perché ne stiamo parlando, stiamo favorendo una riflessione su tutto questo, ma prima che si sviluppi veramente una Coscienza di questi Valori ci vorrà tempo, ci vorrà tanto tempo perché bisogna creare prima i “portatori sani” per poi far sì che essi creino una “epidemia” di Coscienza di tali Valori.
La Dignità deve essere considerata sempre e comunque all’interno dell’essere umano nella sua totalità e potenzialità, non in quello che esprime, in quello che fa, ma in quello che potenzialmente è; sia esso bambino, sia esso anziano, sia esso giovane, in qualsiasi essere c’è questa potenzialità che, chiaramente, man mano che si va avanti negli anni, se non subentra una Coscienza, si riduce sempre più.Però dobbiamo sempre riconoscere questo Valore a qualsiasi essere umano; non possiamo non sentire l’essenza di questo Valore dentro di noi: questa è conditio sine qua non per riconoscerlo agli altri.
Dobbiamo imparare a percepire l’immensità di questa esistenza, di quest’essere che esiste e che prima non esisteva, che esiste, e esiste e basta, non c’è da discutere su questo, ognuno di noi esiste indipendentemente da tutto ciò che gli altri dicono o fanno; quindi, dobbiamo sentire l’importanza di esistere, di esserci, di poter segnalare questa nostra presenza all’intero Universo : è questo il senso proprio della Dignità, una Dignità che deve tener conto di una Coscienza, di un Io che deve conoscere il più possibile le proprie potenzialità e sapere poi come gestirle, come spenderle e come portarle avanti e come realizzare in sé queste potenzialità, esprimere queste potenzialità.
Quindi, la Dignità deve essere il “motore”, il nucleo centrale della Vita dell’Uomo, dell’essere umano.
Però va educata.
Va educata, cioè va tirata fuori oppure va favorita già nelle fasi di sviluppo del bambino. Noi la sopprimiamo in lui nel momento in cui lo soffochiamo, lo limitiamo, gli impediamo di venir fuori. Quindi, è chiaro che questo Valore deve essere mantenuto integro in quella che è l’evoluzione e la crescita del bambino.
Cercate di capire quanto questo discorso è importante, perché è difficilissimo, nella situazione attuale, da realizzare.
E’ quasi impossibile, potremmo dire.
Chi è capace veramente di stare vicino a un bambino e non soffocarlo mai in nessuna cosa, pur aiutandolo, educandolo a indirizzare le proprie energie verso una presa di Coscienza che lo renda giusto per sé stesso e per gli altri?
E’ un compito difficilissimo, sembra quasi un’utopia, ma non è un’utopia, è una realtà, è una verità.
Se riconosciamo al bambino la sua Dignità, se gli riconosciamo questo Progetto, queste potenzialità, noi non lo sopprimiamo, ma cercheremo in tutti i modi di indirizzare le sue energie in maniera tale che egli le possa gestire, dandogli quelle informazioni e quelle energie utili a organizzare in sé stesso la sua crescita, la sua realizzazione; non indirizzando la sua realizzazione verso vie precise ed esatte ma verso una crescita che deve essere direttamente proporzionale alle potenzialità biologiche che lui ha in quel momento disponibili.
Quindi, tutto deve essere adattato alla situazione, alle circostanze, perché quella circostanza è una realtà fisica, di fronte alla quale non si può pretendere di violare o superare queste leggi fisiche che regolano le possibilità e le potenzialità di ogni singolo individuo. Non possiamo pretendere che qualcuno faccia qualcosa che va oltre le sue possibilità. Sarebbe violare le possibilità di comprensione del bambino, mancargli di rispetto e non essere in grado di aiutarlo, questo è fondamentale.
Quando pensate a questo Valore, dovete pensare al Valore che date alla Vita, alla vostra esistenza; altrimenti rischiate di fare come fanno molti che, se da un lato dicono che il mondo è importante, o che la Natura è immensa, che sarebbero pronti a farsi ammazzare per difendere la Natura, i Diritti Umani, le religioni, dall’altro violano proprio i principi fondamentali che regolano la loro esistenza, il loro Valore, la loro stessa Vita.
Si tratta di costruzioni mentali secondo le quali tali persone non sono partite da quella pulsione interna che è rimasta viva, che ha permesso loro di sentire in sé l’immensità di esistere e di realizzarsi; sono partite da un condizionamento, magari innescatosi a seguito di una forte emozione provata nel vedere qualcuno che distruggeva un qualcosa per cui hanno sentito questa forte emozione e, da quel momento, hanno preso le difese di ciò che hanno visto violare e che è finito per diventare motivo della loro stessa esistenza.
Non fatevi ingannare da queste persone, a volte fanno più danni loro, che credono di difendere chissà che cosa, rispetto ad altre che, di fronte a tali tipi di violazioni, non hanno subìto quel tipo di condizionamento e quindi sono meno emotive.
Dobbiamo essere molto attenti e capire bene che gli eccessi non sono mai in ottimo equilibrio con la Dignità della persona. La Dignità della persona dovrebbe essere sempre il motore che crea l’equilibrio interno alla persona, cioè che la rende saggia in ogni momento della Vita.
Questa dovrebbe essere la vera Dignità.
Per cui, tenete sempre presente che quando parlate di Dignità Umana, quella Dignità che va riconosciuta a tutti, state parlando della Dignità legata al Valore della Vita, al Valore che voi date alla Vita, alla Vita e all’esistenza, dalla nascita di ciascun essere sul nostro Pianeta.
Bisogna considerare tutto l’arco ontogenetico, in termini di dialogo con gli altri; quando la gente crede che sia finita la Vita a vent’anni o a trenta o a quaranta o a cinquanta o a sessanta, non è affatto vero: la Vita fisica, materiale, biologica può andare avanti fino a cento anni e oltre, quindi parlate con le persone considerando sempre anche l’età biologica che ha vissuto, proponendo sempre loro una progettualità in cui la loro Dignità possa dare vita ad una forza viva che porti l’essere a crescere, a continuare ad arricchirsi, a provare il piacere di esprimere questa sua Vita e di realizzare questa sua Vita.
Mai deve esserci un limite, se non quello biologico, fisico, perché quello biologico o fisico va considerato sempre dal momento che noi dobbiamo fare i conti con il nostro organismo; non possiamo chiedere al cuore di dare più di quello che può dare, così come non possiamo chiederlo ai muscoli o al fegato o al rene Dobbiamo rispettare sempre l’organismo e le leggi che lo regolano e considerare che esso, però, è un mezzo che consente a quest’Io Cosciente, a questa Dignità, a questo Valore che è nella Coscienza, che deve consentire all’Io, o Spirito, o Coscienza dell’essere, di esprimersi e di comunicare con tutto e tutti.
E, che ci esprimiamo correndo, che ci esprimiamo sulla sedia a rotelle, non cambia molto, l’importante è che noi siamo presenti a noi stessi e che riusciamo a raccogliere quelle energie in maniera tale da poterle poi esprimere, costruendo progetti e comunicandoli agli altri, con tutti gli altri, in maniera tale da crescere in continuazione e realizzare sempre più questo tipo di ricchezza che permette all’Io Cosciente di sentirsi sempre vivo.
Questo è’ il senso della Vita. Se non è così, vuol dire che non è nata la Coscienza della Dignità, ossia del Valore della Vita.
Non si può parlare di Dignità a una persona che non ha ancora il piacere di sentire in sé stessa la voglia di vivere o il piacere della Vita; vedete quanta rabbia c’è all’interno del cervello verso gli altri, verso le ingiustizie, verso le violazioni che vengono compiute dalle famiglie, dai genitori, dalla società, dalla burocrazia, dalla politica, da tutto. E tutti urlano, o almeno nella maggior parte dei casi, ma non sanno che anche loro, a loro volta, così facendo violano questi principi.
Cosa ci permette di capire tutto questo? Che la persona percepisca gli errori degli altri e non li veda in sé stessa deriva dal fatto che gli è mancata quel tipo di cultura, fin dall’infanzia, che gli insegnasse a gestire l’informazione in arrivo al suo cervello, a fare autocritica, a gestire le sue pulsioni, a gestire l’energia che pulsava dentro di sé in rapporto all’energia che dall’esterno entrava in sé.
Quando c’è questa cultura, si realizza di conseguenza l’Io Cosciente o l’individualità cosciente. Critica e autocritica devono svilupparsi fin da piccoli, man mano che il bambino cresce dovrebbe imparare a fare questo tipo di lavoro, in maniera vera, reale, obiettiva, fisiologica, evitando assolutamente di parlare in astratto, di fantasie; ormai le fantasie vanno totalmente annullate. E’ possibile e fisiologico stimolare lo sviluppo di “fantasie”, ma solo quando partono dalla realtà, oppure quando attengono ad una determinata situazione reale e vengono poi trasposte ad un altro tipo di situazione reale, ma mai dobbiamo proporre fantasie dissociate dalla realtà.
Il processo è quello che vi ho spiegato già altre volte, un processo di equilibrio cerebrale che si ottiene dalla razionalizzazione oggettiva ed obiettiva di qualsiasi realtà; oggettività come percezione dell’oggetto reale attraverso il nostro emisfero destro in sinergia con la razionalizzazione del nostro emisfero sinistro; obiettività in quanto percezione cosciente dell’oggetto, simbolica ma allo stesso tempo cosciente, reale; non possiamo dare valore a tutto ciò che ci circonda in modo diverso da quello per cui ogni cosa esiste, dobbiamo cercare di identificare ogni cosa e questa diventa obiettività.Quindi, oggettività come ricostruzione razionale dell’oggetto, obiettività come concetto di utilità dell’oggetto, o della persona o di tutto ciò che ci circonda, identificando le cose che ci circondano esattamente per ciò che sono, onde evitare la mitizzazione di cose che non hanno poi quel valore che viene attribuito dai vari cervelli per condizionamento o per associazione.
Questo processo dà vita al riequilibrio cerebrale, promuovendo lo sviluppo e la crescita di un essere che sa cosa dice, cosa fa, cosa vuole e cosa vuole realizzare, un essere che impari, naturalmente, anche ad amare; ma sappiate che l’Amore nel bambino c’è appena nasce, ma poi piano piano viene o soffocato, represso, spento, oppure acceso; tutto dipende dalle prime fasi di Vita, e da come queste si sviluppano: più calore gli si dà, più energia vibrazionale positiva gli si trasmette, più loro sviluppano una base forte di Amore, di sensazioni, di emozioni che “condiranno” poi la loro Vita man mano che vanno avanti.
La mancanza di questo vi fa vedere ciò che solitamente c’è in giro, proprio perché la mancanza di questo calore, di questo Amore, di queste vibrazioni porta la gente a dissociarsi completamente da quella vibrazione che era nata dentro di loro come Amore per la Vita.
Quindi, stiamo attenti quando sentiamo parlare in termini di “mostri”, perché si tratta di persone che sono state prima di tutto punite perché non hanno avuto quello che magari altri hanno avuto; quindi, prima di giudicare, bisogna cercare di capire, almeno da parte nostra.
Come sapete, la Libertà, che per ora è soltanto una mera illusione o un caos senza fine, è vera, reale, giusta nel momento in cui noi siamo giusti, cioè nel momento in cui noi ubbidiamo a principi e a Valori Universali, ossia validi ed utili a tutti. Utili a noi, certamente, ma poi anche utili agli altri, altrimenti la Libertà che cos’è? La stabiliscono sempre gli altri, mai noi; oppure la Libertà sarà gestita dal potere, economico e politico, oppure da quello dei muscoli, ma quest’ultimo sta finendo.
Quelli che rimangono sono il potere economico e quello politico. Il potere logora chi non ce l’ha, diceva qualcuno. L’economia può comprare anche il potere. Questi sono aspetti deleteri dell’evoluzione umana, che noi ci auguriamo lascino il posto gradualmente ad una vera e concreta evoluzione umana, in cui l’essere umano possa concretamente tirar fuori la sua Dignità.
Il potere, per come è inteso normalmente, annulla la Coscienza della Dignità.
Il vero potere, come abbiamo detto, dovrebbe essere la capacità di rendere un servizio. Mentre, attualmente il potere è la possibilità di non rendere un servizio ed essere considerati come se lo rendesse. Chi ha il potere spesso è incapace di capire certe cose, ma nessuno gli può dire niente perché ha il potere di dire “io sono questo”.
Questo è il potere dei ruoli, non il potere della Conoscenza.
Il potere della Conoscenza non è un potere conferito da altri, ma è un potere che ti conquisti da solo, è un potere che, una volta conquistato, di aiuta nel dialogo con gli altri, nello scambio con gli altri.
Quando si parla di Conoscenza intesa come saggezza, a quel punto si può parlare di potere inteso come capacità di rendere un servizio.
E la crescita dovrebbe significare una sempre maggiore capacità di rendere servizio in maniera sempre più ampia. E questo processo dà una Libertà sempre maggiore.
La Libertà fisiologica, corretta e giusta è quella che dà la saggezza, che mette in condizione chi è libero di acquisire la capacità di liberarsi da qualsiasi tipo di reazione dall’ambiente.La nostra reazione dovrebbe essere sostituita da una nostra libera scelta, dalla scelta cosciente verso l’ambiente.
Più riusciamo a fare questo, più siamo liberi con noi stessi.
Più sono le nostre pulsioni ad agire dentro di noi e meno siamo liberi.
Più gli altri riescono a provocarci e a farci reagire e meno siamo liberi.
Questo è un concetto di Libertà individuale, fisiologico al Valore stesso della Dignità e al Valore stesso del senso di Giustizia che ognuno deve sviluppare in sé.
Questo processo dipende soprattutto dalla presa di Coscienza dell’individuo.
Non si ha la reazione automatica laddove si acquisisce la capacità, appunto, di gestire il proprio cervello, ossia di frenare qualsiasi tipo di reazione e di decidere quale risposta dare all’ambiente.
Più si usano i propri lobi frontali e più si gestisce tutto il proprio cervello e tutte le “porte d’ingresso” delle varie forme di energia che arrivano all’interno, che si possono sempre e comunque integrare e alle quali si può decidere poi come rispondere, di fronte alle quali si può decidere come agire, come programmare le proprie risposte.
Questo è ciò che permette ad un bambino di portare avanti la sua Dignità.
Nel momento in cui si risponde a una provocazione con una reazione, si inserisce un automatismo e si esclude la forza e la potenza della propria Dignità perché a quel punto si agisce non in conformità ai Valori Universali, ai Valori che la persona stessa dice di avere, di conoscere, di volere e che di fatto vengono contraddetti.
So quanto sia difficile questo concetto.
In termini pratici, ciò significa che se qualcuno vi dice “cretino”, dovreste già sapere se lo siete o se non lo siete; se lo siete, ditegli che lo sapevate e che quindi non vi dice niente di nuovo; se non lo siete, sapete chi siete e, a quel punto, se vi va di dare una risposta per aiutare quel poveretto che ha una dispercezione della realtà o una deformazione mentale dategli una risposta per aiutarlo, ma se non lo ritenete giusto andate oltre.
Ma se alla parola “cretino” vi aumenta il sangue alla testa e vi viene voglia di uccidere, voi non siete certo liberi. Questo è sicuro. Siete ancora a livello animale dove ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria (occhio per occhio, dente per dente).
In caso contrario, sarete anche in grado di compiere delle azioni certamente utili a voi e utili anche agli altri.
E’ chiaro che la prima sensazione che provate dentro di fronte a stimoli di questo tipo sarebbe quella di “partire”, però l’Io Cosciente dovrebbe poi modulare una riflessione e una risposta.
Vi sto provocando.
Ognuno di noi è sempre attivo, sia che risponde sia che non risponde; quello che è importante è decidere di agire pensando sia la cosa più giusta.
Se sbagliate, mettete in conto capitale l’errore, e prima o poi lo dovete sistemare: questo manca ancora all’umanità.
Tutte le nostre azioni le mettiamo in conto capitale dentro di noi, sia positive che negative. E la nostra ignoranza non ci esonera poi da un conteggio che dobbiamo fare, perché questo conteggio lo dobbiamo fare prima o poi; possiamo anche lasciare i conti in sospeso, ma prima o poi arriva il momento in cui i conti li dobbiamo fare.
Quando volete, fermatevi un momento, chiudete gli occhi, rilassatevi e cominciate ad andare nella vostra memoria, cominciate dai primi ricordi che avete della vostra Vita e cominciate a scorrere. Vedete cosa viene fuori, le cose più negative, più positive, vedrete le cose che oggi potete rivedere con un occhio diverso; potete farlo, tutti quanti, lo potete fare quando volete e come volete. Ci vuole molto rilassamento, entrate nella vostra memoria con il vostro Io Cosciente e andate a cercare nei ricordi lontani. Il vostro emisfero destro vi aiuterà moltissimo in questa operazione. E voi già potete fare quando e come volete questa operazione, non c’è bisogno né di andare in India per poter capire queste cose, non c’è bisogno di fare trascendenza, né di fare niente del genere. Quando volete, vi rilassate bene e cominciate a farlo; e ci lavorate sopra. E voi, di fatto, avrete condotto su voi stessi una riprogrammazione neuropsicofisiologica delle vostre esperienze che vi permetterà un reset consapevole della vostra esistenza.
E metterete tutto a posto e quando avrete messo tutto a posto sarete persone molto serene, non avrete più angosce che provengono, a volte, da cose incanalate in memoria e che pulsano e che vengono richiamate a vostra insaputa da situazioni varie per associazione, che spesso vengono identificate nel “già vissuto” e nel “già visto” e che invece sono soltanto cose archiviate che vengono richiamate nelle vostre memorie implicite ed esplicite, da stimoli vari per associazione e, anche se non ne abbiamo la chiarezza, sentiamo certi malesseri o certe sensazioni piacevoli collegate a questo tipo di richiami che abbiamo nel nostro cervello.
Se fate questo lavoro e se lo fate bene, vi cambia la Vita. Vi cambia la Vita perché voi già mettete ordine dentro di voi, potete revisionare tutto quanto.
Ma sappiate che questa contabilità, prima o poi, ognuno la deve fare.
Ricordiamoci che qualora subentri la sofferenza, la pena, il dolore, questi non vanno considerati come punizione o come colpa, bensì come mezzo per raggiungere la comprensione della causa che li ha prodotti intervenendo razionalmente per trasformare il proprio comportamento. La punizione non esiste come concetto fisiologico, esiste soltanto la sofferenza come processo rigenerativo ed evolutivo della persona. Si capisca bene, questo.
Il resto è stato inventato tutto dall’uomo in base a quell’istinto condizionato che ancora ha dentro e che lo spinge a voler avere sempre ragione e che continua ad esprimersi e che vuole continuare a dominare tutto e tutti attraverso i meccanismi dell’invidia, della gelosia, della sopraffazione, della competizione negativa, dell’odio e della cattiveria. Ciò significa che quello che spinge l’umanità a commettere queste atrocità è una mancanza pressoché totale di Coscienza, di consapevolezza di sé e di quei Valori che per certo sappiamo essere scritti nei nostri geni, che sono principalmente Dignità, Libertà, Giustizia e, se vogliamo inserirlo, Amore.
E ancora parlano della punizione, della punizione come vendetta, della punizione sociale, della punizione di fronte alla legge!
Quando già è scritto nella Costituzione che la punizione non dovrebbe essere tale, ma una energia rieducativa, educativa della persona!
La persona sbaglia e deve essere punita!
Ma cosa vuol dire la punizione in base a un principio di causa/effetto?
“Così impari a non farlo più”. Ma che significa? Ma se qualcuno gli avesse insegnato, non ci sarebbe stato l’errore! Se qualcuno avesse creato alla persona un ambiente in cui poteva essere sé stessa e stare bene, certe cose non sarebbero state nemmeno compiute.
O gli si spiega che quello che vede fare agli altri è sbagliato e non è corretto oppure il bambino non impara, non vuole imparare, vuole fare anche lui quello che gli è stato fatto.Ed è quello che accade e si perpetua all’infinito proprio perché non c’è qualcuno che sia all’altezza di spiegare ai bambini e agli adulti che gli adulti e i bambini sbagliano!
Dobbiamo imparare che osservando gli altri dovremmo capire quello che non ci piace di noi stessi! E correggerci.
Questa dovrebbe essere l’educazione ai bambini.
Guarda negli altri quello che non ti piace e stai attento a non farlo anche tu.
Correggiti, guardando gli altri.
Fai si che gli altri siano il tuo specchio.
E così, guarda le cose che ti piacciono e impara a selezionarle, impara a selezionare le cose che senti giuste dentro di te e portale avanti.
Questa è l’Educazione, mentale, sociale, reale e concreta; però occorre un tipo di pedagogia che insegni queste cose, fin da quando si è piccoli.
Dobbiamo tener conto che abbiamo una società mediocre (ma mediocre è dire poco) soprattutto in quelle che sono le Istituzioni, i sistemi di potere. Non sono in grado di capire la Verità! Non hanno il concetto della Verità o della fisiologia!
Il genio è penalizzato all’ennesima potenza!
Il creativo è penalizzato all’ennesima potenza, perché tutto è fatto di regole e creato da gente che non ha nulla a che vedere con la creatività e con la conoscenza dell’Uomo!
La regola non dovrebbe limitare la creatività umana!
Perché, se la limita, quella regola non serve alla società! Salterà via, prima o poi.
Le regole stabiliamole come elemento evolutivo per chi non ha raggiunto la coscienza di certi Valori; ma le regole non devono contraddire i Valori della Coscienza umana.
Nelle Istituzioni ci vorrà gente preparata, gente che contenga in sé la regola ma che, allo stesso tempo, sia in grado di comprendere chi è andato oltre!
I sistemi scolastici attuali istruiscono ma non educano, non danno Coscienza e ciò crea danni non indifferenti all’evoluzione della Coscienza di bambini.
Prima o poi la conflittualità intrapersonale, interpersonale genererà panico all’interno delle famiglie, della Scuola e della società e le conseguenze saranno disastrose.
Per non parlare delle università che con il discorso della legalità dei titoli impedisce alle persone di comprendere profondamente ciò che studiano perché il loro interesse è avere il titolo per svolgere una professione come se i titoli potessero legittimare le professioni che si dovrebbero sviluppare all’interno delle persone attraverso l’esperienza diretta con chi dimostra e ha dimostrato di avere una profonda conoscenza di ciò che tratta la professione stessa. Non dovrebbe esser sufficiente la legalità del titolo per svolgere la professione, ma semmai occorrerebbe la legalità della Conoscenza per svolgere una professione medica, giuridica, psicologica, psichiatrica, politica e chi più ne ha più ne metta!
E ora basta! Basta con questa ignoranza vestita da sapienza che si nasconde dietro poteri che offendono la Dignità umana!
Meno legalità, meno modelli, più meritocrazia equivangono alla saggezza.
Tutto questo lo affermavo già anni fa e ora, purtroppo, sono costretto a toccarlo con mano anche se qualche giornalista dall’ANSA aveva il coraggio di dirmi che facevo del terrorismo psicologico.
Quanti ragazzi, ragazzini, adulti commettono delitti di varia natura come niente fosse! La violenza, purtroppo, è diventata pane quotidiano.
Credo che sia ancora un privilegio avere la lucidità per discutere su questi argomenti, in un mondo che non ha rispetto di sé stesso perché non ama, in quanto non viene favorito in quella forma di educazione che dovrebbe educere quell’Amore immenso che è in tutti gli essere umani, nella Natura e in tutto ciò che ci circonda. Un semplice paragone, per rendere l’idea, potrebbe essere quello di pensare che gli agrumi non hanno succo solo perché non vengono spremuti ...
Spesso viene fatta grande confusione tra la ricerca del piacere e l’espressione dell’Amore. L’Amore produce gioia, il piacere rimane fine a sé stesso, mentre potrebbe essere molto utile se fosse integrato con l’Amore, che potrebbe essere l’anima del piacere.
Purtroppo c’è una gran confusione nelle coscienze, con troppa facilità si parla di Amore senza rendersi conto che sono lontani mille anni luce dal provarlo e dal sentirlo.
L’Amore non è una parola! Deve essere la Vita! E tutto parte da quanto ne abbiamo per i bambini, per quegli esseri indifesi che non possono affermarsi in una società conflittuale, visto che gli Stati sono fallimentari proprio su questi Valori, perché gli Stati erano nati per tutelare i deboli, per rendere dei servizi a tutti, in una società in cui si privilegiava il profitto a tutti i costi e la forza fisica e la gioventù, serviva uno Stato che si occupasse di tutti quelli che non avevano più tutto questo e che, allo stesso tempo, consentisse a tutti di capire quali sono i Valori reali della Vita. Ma quegli stessi Stati si sono rivelati fallimentari in questo senso.
L’altro giorno sono stato contento di sentire Clinton, Blair e Jack Delors alla CNN, ho sentito una coralità evolutiva molto importante. Clinton diceva “noi lotteremo solo e soltanto per creare un mondo dove vengano fuori i Diritti Umani, impiegheremo soldi, tecnologie e risorse; il nostro Spirito è questo”. Ha detto a Jack Delors: “visto che state formando l’Unione Europea, saremo felici di collaborare, ma sempre con quest’obiettivo”. Blair faceva il moderatore. E’ stata una cosa bella. Hanno dato speranza all’umanità. E spero che il mondo capisca questo tipo di discorso.
Ormai non abbiamo possibilità di creare nuove forme di potere. Non ci sono possibilità di creare qualcuno che avrà il potere sul mondo; ormai la possibilità è una sola: rispettare l’Uomo, consentirgli di nascere, di prendere coscienza e rispettare una sua crescita, una sua realizzazione.
Questa sarà l’evoluzione umana.
Questi saranno la Donna e l’Uomo.
Chiedo a voi chi si deve occupare di questi problemi.
Sono indignato che, nella maggior parte dei casi, il medico non conosca lo Spirito umano con la sua sofferenza e con la sua sensibilità; che lo psicologo non conosca, il più delle volte, la Coscienza umana, l’animo umano, la Dignità umana, visto che né Freud né gli altri gliela hanno insegnata, (senza per questo giudicare l’operato di Freud o di Jung che per altro stimo) e quindi spesso esercita la professione senza una reale conoscenza della psiche della donna e dell’uomo.
Come si fa ad abilitare, come dicevamo prima, dando legalità a titoli che nulla hanno a che vedere con la Conoscenza?
Mi indigno contro l’ignoranza che pretende di usare mezzi di cura (contrari al rispetto per la Dignità umana) senza una sostanziale conoscenza del principio di causa /effetto, ovvero della fisiologia e della patologia.
Finché non si conosce l’Uomo, come si può intervenire sul suo cervello, sulla sua psiche? E dov’è questa teoria scientifica, questa psicologia che conosce l’Uomo, che gli dice chi è, chi non è, quali sono i Valori Universali che bisogna far riconoscere alla persona?
Dov’è questa psicologia? Dove sta?
Ho creato negli anni settanta/ottanta la Neuropsicofisiologia per consentire a tutti gli psicologi e gli psichiatri di acquisire strumenti scientifici conoscitivi, integrati e multidisciplinari, che possono offrire una profonda conoscenza del principio causa/effetto dei condizionamenti che vanno a bloccare il funzionamento fisiologico del cervello umano. Ho presentato tali studi in Campidoglio a Roma nel 1982, riunendo i più grossi studiosi delle neuroscienze cognitive, studi che hanno ottenuto grandi successi in tutto il mondo, dove finalmente si intravede una psicologia e una psichiatria scientifiche capaci di non disperdersi nelle fantasie interpretative, come spesso accade, della mente e del cervello, ma capaci di seguire sempre, istante per istante, le informazioni che raggiungono gli emisferi cerebrali e vengono decodificate sulla base delle quantità di energie trasportate, producendo emozioni positive e negative, sensazioni, razionalità.
Tali studi hanno ottenuto risultati eccezionali in tutto il mondo, sono stati sperimentati e pubblicati in varie riviste scientifiche internazionali. Mi auguro che tutti compiano, per quanto è possibile, quel piccolo sforzo di andarsi a studiare le basi scientifiche della Neuropsicofisiologia e solo dopo potranno decidere se proseguire o meno ad insegnare materie aride, sterili e prive di contenuti conoscitivi della psiche e dell’animo umano.
Voi tutti sapete, in quanto facenti parte della Scuola di specializzazione in Neuropsicofisiologia, che non presento ancora questa Scuola al MIUR per il riconoscimento perché non ci sono nelle commissioni studiosi di multidisciplinarietà e di scienze integrate in grado di riconoscerne la validità per darne il relativo riconoscimento legalizzato. Nel frattempo, continueremo a diffondere in tutta la comunità scientifica internazionale le basi fisiologiche della Neuropsicofisiologia e di tutte le mie teorie che la sostengono.
Intanto, come voi sapete, ci sono già altri Paesi che hanno riconosciuto la validità di questi studi, oltre che in Italia per quel che riguarda la fase transitoria della legge 56/89 nella prima fase dell’istituzione dell’Albo degli Psicologi, in Europa e negli Stati Uniti, dando il massimo dei voti agli esami svolti nella nostra Scuola di specializzazione. Infatti, sono molti i medici formati dalla nostra Scuola in Psicologia Neuropsicologica, così come molti psicologi sono stati iscritti all’Albo come psicologi e psicoterapeuti perché hanno il nostro diploma in Neuropsicofisiologia.
Attraverso questa Scuola si acquisiscono conoscenze inerenti il modo in cui funziona l’informazione all’interno dei geni delle cellule nervose, nonché conoscenze relative all’anatomia e alla fisiologia della Coscienza, conoscenze che mettono in condizione di capire da dove nasce la Coscienza umana, perché la Neuropsicofisiologia verifica le informazioni in tutti i loro percorsi e ne segnala le relative risposte, genetiche o automatiche, spiegando il dinamismo delle codifiche e delle decodifiche emisferiche. E questa caratteristica della nostra Scuola è certamente originale, unica in quanto regolata dalla Fisica dell’Informazione.
Come tutti sapete, l’aver scoperto le “chiavi” che misurano all’interno dei geni le caratteristiche fisiche delle varie forme di energia ci permette di creare delle vere e proprie “password” per entrare in comunicazione con le persone e richiamare all’interno dei cervelli i loro mondi, le loro esperienze, le loro emozioni per entrare in contatto e aprire quel dialogo che è fondamentale tra gli esseri umani.
Quando vi avvicinate ad una persona, le dovete spiegare esattamente che cosa le è accaduto, perché le è accaduto e come si recupera; solo la conoscenza della fisiologia permette di verificare se esiste una patologia e quindi, attraverso la rimozione della causa, come è possibile trattare o curare la patologia.
Lo stesso Freud affermava che la vera cura coincide con il chiarimento, ovvero affermava che, di fatto, non esiste la psicopatologia bensì la confusione mentale, il disagio, la somatizzazione, le sofferenze varie e quindi attraverso l’analisi di questi processi si arrivava al chiarimento e, di conseguenza, alla guarigione. La Neuropsicofisiolgia conferma quanto Freud allora ha cercato di dimostrare con la psicoanalisi.
Purtroppo, la scienza cosiddetta legalizzata va ancora con la validazione statistica.
La fisiologia non è statistica. E quindi neanche la patologia. La patologia può essere spiegata dalla fisiologia, altrimenti siamo empirici.
Non serve un Ordine che vigili. Ma che deve vigilare, su cosa? Su che cosa deve vigilare se mancano gli strumenti per verificare i metodi di cura o di terapia? Se si presenta loro un genio che non risponde ai loro modelli, al di là dei successi ottenuti viene regolarmente emarginato perché non corrisponde ai criteri che si sono dati.
E’ questa la realtà.
L’ignoranza, purtroppo, sta ostacolando l’evoluzione della scienza, della cultura, della politica, di tutto. Purtroppo, tutto questo ci riporta inevitabilmente in una sorta di medioevo dal quale dobbiamo uscire, un medioevo dal quale o ti adatti ai protocolli imposti dall’autorità costituita o vieni sospeso o espulso o radiato, poiché la “santa inquisizione” decide l’ortodossia o la non ortodossia, uccidendo così la genialità e la creatività nella ricerca, soprattutto nella ricerca della “verità”!
Chi veramente vuol fare qualcosa di nuovo sarà limitato da quelli che, non comprendendo il dinamismo degli eventi, esercitano il potere politico, economico e sociale per impedire l’evoluzione del pensiero creativo.
E’ quello che accade anche nella Scuola. Un bambino creativo viene represso, soffocato perché disturba, crea problemi e non viene capito dal professore, dall’insegnante. Come fanno a capirlo? Ci sarà qualche caso in cui capiscono, ma è solo un miracolo. Quindi, chi è che deve occuparsi di questo processo di cui stiamo parlando?
E’ chiaro che la risposta a questi quesiti, a questi problemi la troviamo nel cervello umano. Solo se liberiamo l’uomo dai condizionamenti e dai modelli stereotipati consentiremo la comprensione sia della saggezza, sia della creatività. Come sappiamo l’emisfero destro è libero dai condizionamenti ma il sinistro, che viene istruito e socializzato con schemi e modelli fin dalla nascita, entra in competizione con tutti gli altri sinistri creando seri problemi al dialogo e all’armonizzazione dell’evoluzione della Coscienza umana.
Siamo “arrivati alla frutta”. Il processo è saturo.
Tutto quello che era possibile sperimentare sulla necessità è fatto.
Ora, bisogna liberare lo Spirito Umano.
Non si può più tenere prigioniero, nessuno ci sta più.
Quindi, va capito questo discorso.
L’Uomo nuovo si deve liberare perché vedrete i bambini che commetteranno delle atrocità che nessuno può neanche immaginare. I cervelli sono saturi ed è necessario liberarli dall’inquinamento che sta li invadendo fin dalla nascita.
L’Unione Europea già sta favorendo un’apertura degli egoismi nazionali e delle ingiustizie nazionali non indifferente, sta costringendo gli Stati a organizzarsi con Valori comuni e tra questi ci sono anche i Diritti Umani; quindi, se prima all’interno della famiglia, per esempio, ognuno poteva perpetrare quello che voleva e conservare il potere, già solo il fatto che varie famiglie si mettono insieme e si danno Valori comuni favorisce un’apertura ad un Dialogo Universale, quindi c’è un processo anche da parte delle Istituzioni che si sta evolvendo.
Continuiamo a far capire che la psicologia non può ignorare la conoscenza di una fisiologia e di una anatomia della coscienza e piano piano si convinceranno tutti, perché diventa ovvio, a furia di insistere e di dimostrarlo.
Adesso se ne parla anche in televisione, molti neurologi parlano dell’anatomia e della fisiologia della coscienza attraverso le ricerche più recenti, con il brain mapping e tutti gli strumenti fisici che ci permettono di vedere il cervello in vivo favoriscono molto questo tipo di processo. Quindi, si aggiornano anche loro.
I pedagogisti si formavano frequentando solo la Facoltà di Lettere, prima; si diventava maestro o professore o psicologo o psicanalista solo con la letteratura, non si studiava cosa nel cervello permetteva di apprendere, di capire, di soffrire, di gioire. Adesso, anche la pedagogia si sta orientando verso queste conoscenze. C’è un’evoluzione generale in atto, anche se molto lenta rispetto alle impellenti necessità di Libertà degli esseri Donna e Uomo.
Vorrei che ognuno di voi fosse professore e che avesse mille studenti davanti; provate a moltiplicare quello che ho spiegato qui per il numero di persone a cui lo fate capire, in un attimo ci sarebbe un dilagare immenso.
E questo faremo.
Faremo Corsi solo ai professori. Dobbiamo allargare il più rapidamente possibile questo processo, perché queste cose sono fondamentali per cambiare il senso e il corso di questa situazione.
Bisogna far capire l’importanza di questi Valori. Dovete stimolare i bambini e fargli sentire il senso della Vita. Devono provare il piacere di vivere! Sentire in sé stessi il senso della Libertà, della creatività, il godimento di esistere. Una volta, all’interno di un sistema in cui il bambino rimaneva con la madre per un certo tempo, in un contesto in cui tutto era controllato, gestito senza interferenze eccessive esterne, tutto andava avanti. Ma ormai questa fase è finita.
Bisogna capire profondamente che se parliamo con qualcuno non possiamo farlo dimenticando il mondo con cui l’altro è in contatto, tutto ciò che diciamo o diamo all’altro e che l’altro acquisisce deve essere un valore che rispetta tutti, in modo tale che la crescita della persona con cui parliamo dia luogo alla crescita di tutti quelli con cui entrerà in contatto. Dobbiamo insegnare ad amare, se vogliamo insegnare qualcosa. Altrimenti è meglio imparare da soli.
La Dignità è un valore infinito, è una vibrazione, è una sensazione … ed è direttamente proporzionale al livello di Coscienza, la quale si esprime attraverso i lobi frontali, all’interno dei lobi frontali, come sede elettiva per lo sviluppo dell’Io Cosciente.
E l’Io Cosciente deve avere questo Valore in quanto fondamentale per tutto il senso della propria esistenza. Dovrebbe rappresentare il vertice di una piramide dalla quale si domina tutto ciò che sta al di sotto.
La Dignità è il Valore che dai alla Vita; ed il Valore che dai alla tua Vita dovrebbe essere sempre infinito, non deve avere una limitazione e non deve essere rapportato a niente. Il Valore della Dignità, che abbiamo detto essere il Valore della vita, in quanto tale non è definibile e, di conseguenza, non è commercializzabile.
La sensazione del senso della Vita deve essere infinito, non può essere rapportato o paragonato a niente perché, nel momento in cui lo fai, vai a limitare il senso della Vita in te stesso.
Se vogliamo che un bambino cresca con una forte Dignità di sé dobbiamo far sì che senta questo senso forte della sua Vita che non è rapportabile a nessuno, ma è il senso della Vita che si sviluppa in lui in quanto lui esiste, grazie al fatto di essere nato.
Le difese all’interno di un sistema biologico sono legate alla difesa e alla tutela di quell’organismo biologico. La Dignità è già in sé stessa all’interno del sistema biologico di ogni essere umano; ma è fondamentale che ciascuno ne diventi cosciente, perché ci sono all’interno del cervello dei meccanismi biologici di difesa che possono diventare drammatici, perché si può arrivare ad uccidere per difendere la propria Dignità solo perché si è instaurata una deformazione dentro quell’essere umano, che magari è stato represso e soffocato proprio nella Dignità e ha dovuto di conseguenza sviluppare strategie di difesa, proprio come eccesso di difesa.
Ognuno ha un concetto di Libertà diverso, in funzione di come ha sviluppato la propria cognitività sulla Libertà o le sue esperienze sulla Libertà, sulla Giustizia, sul concetto del piacere e dell’Amore. E’ vero che la propria Libertà finisce dove inizia quella degli altri, ma la propria va conservata e tutelata attraverso l’Individualità Cosciente. Le pulsioni di base della personalità umana sono già all’interno del genoma umano e su tali pulsioni si sviluppa, poi, la consapevolezza dell’essere umano.
E’ ovvio che non ho la pretesa di sviscerare tali argomenti sulla base delle esperienze dei Popoli poiché sarebbe impossibile, in quanto ognuno ha dato valori diversi a seconda delle proprie credenze, religioni e politiche. Ma noi ci siamo basati su una scientificità che rende questi due concetti universalmente riconoscibili in tutti gli esseri umani del Pianeta. Infatti, la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo riconosce a tutti la Pari Dignità, mentre, per quanto riguarda la Libertà, essa è direttamente proporzionale al grado di conoscenza che si ha di sé e della Vita. Più conosco e più sono libero. Ma la maggiore o minore conoscenza non deve limitare in nessuno modo il Valore della mia Dignità, poiché è un Valore infinito e non è soggetto a nessun tipo di violazione, in quanto la sanzione sarebbe la negazione della Vita.
Negare la Vita agli altri è come negarla a sé stessi.
Naturalmente, ognuno di voi potrà approfondire tutti gli argomenti trattati e invito tutti a usarli nello stesso modo in cui io li uso con voi: offrire strumenti scientifici al fine di favorire una Coscienza utile e giusta per sé e per gli altri che porti comunque alla gioia di vivere e alla saggezza.