Recentemente il quotidiano "La Repubblica" ha pubblicato un articolo dal titolo "Il cervello formato internet".
Secondo uno studio dell'University College di Londra, leggere e pensare non è più come una volta. Per chi usa internet ormai lo scopo è la rapidità; a rimetterci sono l'epica e il racconto, l'analisi e il profondo.
Il web insomma peggiora la nostra mente o sviluppa nuove capacità e varia l'intelligenza?
Cervello-contemplativo oppure cervello-computer per ricerche veloci?
Ci sono molti fra i giovani, ma ormai anche fra i giovani adulti, che fanno più cose contemporaneamente: chat, i-pod, messaggini, ecc. Tutte queste attività sovrapposte causano disturbi dell'attenzione o al contrario aiutano il cervello a ricordare, ad amplificare la memoria?
Il cervello si rigenera con nuove connessioni anche in età avanzata; può essere esercitato e migliorare le sue performance.
Come una mente adulta può essere riprogrammata dall'era di internet?
Mario Calvagno e Carmen Zammataro intervistano il Professor Michle Trimarchi, Fondatore della NeuroPsicoFisiologia negli anni '70-'80, Presidente ISN (International Society of Neuropsychophysiology) di Roma.