dna cervello coscienza consapevolezza educazione
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International Society of Neuropsychophysiology "Dal DNA il cervello, dal cervello la coscienza"
International Society of Neuropsychophysiology"Dal DNA il cervello, dal cervello la coscienza" 

 

 

 

 

 

“NUTRIRE” LA COSCIENZA

(gennaio – marzo 2006)

di

 

 

Michele Trimarchi

 

 

La Natura, con la sua intelligenza, ha dato vita alla vita sul nostro pianeta, e l’essere umano costituisce un’unità dinamica integrata la cui fisiologia è governata dalle stesse leggi fisiche che regolano ogni organismo all’interno del dinamismo della Natura: non si può studiare un organismo e comprenderne la fisiologia se non lo si colloca all’interno del sistema dinamico di cui fa parte e non si identifica lo scopo per cui esiste e per cui le sue varie funzioni si armonizzano fra loro. Per questo negli anni Settanta, sulla base degli studi multidisciplinari condotti dal CEU, abbiamo creato la Neuropsicofisiologia, integrando le conoscenze scientifiche fornite dalla neurologia, dalla psicologia e dalla fisiologia.

L’organismo costituisce un perfetto strumento dove ogni funzione è regolata geneticamente attraverso il processo dell’ontogenesi biologica. Parallelamente all’ontogenesi biologica si realizza l’ontogenesi psicologica, che deve portare allo sviluppo dell’Io cosciente dell’individuo, ovvero di quel “proprietario” in grado di guidare ed utilizzare consapevolmente il proprio corpo e il proprio cervello.

La fisiologia è sempre regolata dal principio di causa/effetto: per conoscere la fisiologia di una funzione dobbiamo comprendere il “come” ed il “perché” della funzione stessa. Comprendere il principio di causa/effetto è fondamentale ai fini dello sviluppo della coscienza, poiché l’essere umano, nel corso della sua ontogenesi biologica e psicologica, deve acquisire la capacità di guidare il proprio corpo e il proprio cervello comprendendo lo scopo di questi due “preziosi strumenti”, e quindi lo scopo della propria esistenza.

L’organismo umano è una realtà fisica e agisce in funzione di leggi fisiche. Tutti gli atomi e le molecole sono regolati da queste leggi fisiche e sono i costituenti fondamentali di ogni organismo biologico: l’organismo umano, nei suoi contenuti atomico – molecolari, funzionali, nutrizionali, non si differenzia sostanzialmente dall’organismo animale, la differenza sostanziale che distingue e distanzia ‘essere umano dall’animale è la potenzialità del suo programma genetico di sviluppare la coscienza all’interno del cervello. L’animale è perfetto in sé stesso, ubbidisce ad un preciso programma genetico che controlla tutta la sua vita; l’essere umano nel corso del suo sviluppo inizia invece a dissociarsi dalla sua genetica. Tale dissociazione avviene sulla base delle informazioni culturali che si ricevono sin dai primi anni di vita, informazioni costituite da modelli e codici astratti attraverso i quali l’essere tenta di comprendere e conoscere la propria natura, l’ambiente e l’universo. Purtroppo questi modelli e codici astratti non sempre permettono di identificare la realtà nei suoi contenuti fisici, concreti, sostanziali, il che porta ad una grande confusione che aumenta il divario fra una biologia perfetta regolata da leggi fisiche e una cultura astratta che tenta di interpretare la realtà secondo modelli che di fatto non la contengono e non la spiegano.

Il nostro organismo non è come un mosaico che si può ricomporre mettendo insieme le risultanze delle ricerche condotte all’interno delle singole specializzazioni, ma va studiato e compreso partendo dall’essere umano nella sua integrità psicofisica: attraverso la Neuropsicofisiologia abbiamo adottato questo approccio e abbiamo verificato come tutto “arriva” e “parte” dal cervello, che gestisce controlla ogni funzione orchestrandone l’interrelazione, e tutto l’organismo è al servizio del cervello.

Il fine della nutrizione non è la mera sopravvivenza dell’organismo, ma è il mantenimento di un benessere che garantisca la possibilità di esistere, vivere e gestire la propria vita serenamente, utilizzando al meglio questo importante mezzo che è il proprio corpo. Per mantenersi in salute l’organismo ha bisogno di soddisfare le proprie richieste fisiologiche, non le richieste condizionate prodotte dall’ignoranza di un mondo che detta le sue regole senza conoscere la fisiologia dell’essere umano.

Il cervello è lo strumento per far nascere quella coscienza che permette all’individuo di diventare padrone assoluto di sé stesso, ma purtroppo questo strumento così potente e sofisticato viene grandemente sottoutilizzato: la RMf e la PET mettono in evidenza come l’individuo utilizzi il proprio cervello al 2 – 5 %, e questi sono dati allarmanti che indicano quanto le immense potenzialità cerebrali siano silenti, in assenza di un Io che le esprima pienamente mettendo in grado la persona di autodeterminarsi.

L’organismo biologico fine a sé stesso ha ben poco significato se non è gestito dalla coscienza dell’individuo, quella coscienza che gli permette di rispettare sé stesso come essere unico e irripetibile, garantendo lo stesso rispetto anche agli altri. Ognuno deve essere consapevole della propria unicità, senza mettersi a confronto o competere con nessuno, né sentirsi superiore o inferiore a nessuno, ma pari in dignità con qualsiasi altro essere umano.

Il genoma umano è un progetto regolato da perfette leggi fisiche in armonia con le leggi che regolano tutto l’universo. Basti pensare allo zigote: dall’incontro dei due gameti si sviluppa quell’immensità di lavoro fisiologico che in 48 ore determina un biotipo unico e irripetibile, dando inizio ad un processo ontogenetico che può fisiologicamente durare 100 – 120 anni e che, attraverso l’ontogenesi psicologica, porta allo sviluppo e all’espressione della coscienza umana con tutta la creatività e la saggezza che può realizzare.

L’essere umano deve prendere coscienza di cosa significa alimentarsi fisiologicamente, e imparare a usare la propria intelligenza per nutrirsi con tutti quegli elementi che favoriscono l’equilibrio e il buon funzionamento del proprio organismo, poiché una corretta nutrizione ci serve per stare bene e vivere bene la nostra vita gestendo e utilizzando al meglio il nostro corpo attraverso l’Io che si è sviluppato nel nostro cervello: questo è il “segreto” di un’esistenza felice, e tutti potremmo vivere una vita bellissima se fossimo noi a gestire il nostro cervello invece di farlo gestire da quell’insieme di condizionamenti che fin da piccoli abbiamo dovuto assorbire da una cultura ignorante che ci ha imposto di rispondere alle aspettative degli altri, di conformarci passivamente alle regole, di competere per sentirci “migliori”, di alterare noi stessi per sentirci gratificati, di inseguire miti e modelli che nulla hanno a che vedere con l’immensità dell’essere umano con tutta la sua potenziale creatività e unicità.

La persona va educata a sentire i suoi sintomi: il senso di fame o di sazietà, ad esempio, sono segnali che dovrebbero sempre essere rilavati dentro al proprio cervello, mentre purtroppo la marea di condizionamenti e gli stili di vita che si conducono portano ad un vero e proprio “inquinamento” del cervello stesso, per cui pian piano si perde la capacità di rilevare quei sintomi che invece ci segnalerebbero istante per istante tutto ciò di cui il nostro organismo ha bisogno per mantenere il proprio equilibri e benessere.

Dentro al cervello qualsiasi carenza si traduce in una richiesta psicologica, perché la psiche non è separata dal cervello: tutto ciò che viene richiesto dall’organismo si converte in una richiesta psicologica, come tutto ciò che viene richiesto dall’esterno. Pertanto ogni richiesta deve essere verificata dal nostro Io in modo che possa decidere se è una richiesta utile e funzionale al nostro benessere, oppure se è una richiesta indotta da condizionamenti, nel qual caso va “rispedita al mittente” come qualcosa che non ci appartiene.

Dobbiamo essere i padroni del nostro corpo e di tutti i segnali che raggiungono il nostro cervello, segnali che indicano o una carenza o un eccesso. Per poter cogliere questi segnali dobbiamo far tacere il nostro emisfero sinistro, con tutti i suoi ragionamenti, e cercare il “silenzio” dentro di noi: in questa condizione ci accorgeremo che siamo in grado di “ascoltare” tutto il nostro corpo e le richieste che ci invia, perché nel “silenzio” possiamo attivare i nostri lobi frontali, che sono la sede di comando di tutto il corpo e di tutto il cervello, la sede dove può “abitare” il nostro Io cosciente. L’Io cosciente nasce dall’attività sinergica dei due lobi frontali, integrando in sé l’Io sinistro e l’Io destro: l’Io sinistro è logico, razionale, si sviluppa sulla base di tutte le nozioni e i codici culturali che mette in memoria attraverso il processo di istruzione; l’Io destro , invece, non memorizza codici ma rileva la realtà fisica trasportata da ogni segnale in arrivo, quindi misura ed identifica la realtà fisica.

Tutta la realtà è misurabile in termini fisici, e il nostro emisfero destro misura i campi elettromagnetici delle singole molecole attraverso le afferenze sensoriali che, integrandosi fra loro nella “sede di comando”, possono farci rilevare e provare armonia ai vari livelli: un aroma, un profumo, una carezza, un prato fiorito, le emozioni prodotte dalla musica…Ogni organo di senso ha un proprio range di energia e tutti e cinque i sensi insieme ci permettono di percepire e creare un concerto di armonie. Questo vale anche per l’alimentazione e la preparazione dei cibi: non c’è bisogno di “abbuffarsi” per sentire il piacere della cucina, basta usare la propria intelligenza e rilevare, attraverso il gusto e l’olfatto, l’armonia del cibo, perché la natura ci offre un’infinità di alimenti che non ingrassano affatto ma che forniscono all’organismo tutti i nutrienti di cui ha bisogno per mantenersi in salute, offrendo al tempo stesso piacevolezza ed armonia di aromi e di sapori. Per poter usare la propria intelligenza bisogna però essere stati educati a farlo: è necessaria un’educazione che insegni ad usare il proprio cervello, un’educazione che permetta al “proprietario”, ovvero all’Io cosciente, di usare la propria intelligenza per cercarsi tutto ciò che lo rende felice e mantiene in salute l’organismo in toto, senza subire il dominio dei condizionamenti, anche olfattivi e gustativi, che abbiamo dovuto acquisire sin dai primi anni di vita. Purtroppo viviamo in una società così ignorante che vende e commercializza tutto ciò che può piacere, indipendentemente dalla sua utilità reale per la vita e la salute dell’essere umano.

L’Io destro non è condizionabile, non usa codici culturali, ma rileva direttamente la frequenza del segnale, l’ampiezza, il movimento ondulatorio, la differenza di potenziale, l’armonizzazione delle frequenze, e in base a questa identificazione del segnale che gli arriva fornisce le sensazioni e le emozioni in risposta al segnale stesso, ma per tradurre in parole ciò che percepisce in diretta deve passare attraverso l’emisfero sinistro. Il corpo calloso, con i suoi 200 milioni circa di fibre nervose, mette in comunicazione le varie aree dei due emisferi, e nel momento in cui l’Io dell’emisfero destro ha la sintesi di ciò che percepisce a livello fisico e genetico, attraverso il corpo calloso deve trasferirlo all’Io dell’emisfero sinistro per poter tradurre questi segnali bioelettrici in parole, in una logica costruttiva. Ma se l’emisfero sinistro è funzionalmente separato dal destro, ovvero se l’Io sinistro è chiuso in una logica fine a sé stessa prodotta da tutti i codici, i modelli e i condizionamenti acquisiti durante il processo di istruzione, si crea un blocco funzionale nella comunicazione fra i due emisferi ed una sorta di dissociazioni tra le percezioni dell’emisfero destro e le interpretazioni dell’emisfero sinistro. Ecco perché è indispensabile far nascere un Io cosciente, all’interno del cervello, in grado di “orchestrare” il sinergismo dei due emisferi, di identificare la realtà con l’emisfero destro e tradurla con i codici di comunicazione dell’emisfero sinistro.

L’emisfero sinistro viene condizionato da un sistema così detto educativo che costringe a ripetere senza poter capire e verificare ciò che dovrebbe “ripetere”, un sistema che impone nozioni e modelli senza dimostrarne la veridicità, la corrispondenza con la realtà fisica e quindi l’utilità per l’essere umano, un sistema che costringe ad apprendere sulla base dei premi e delle punizioni, esattamente come faceva Skinner nei suoi esperimenti sul condizionamento operante.

La Natura, con la sua intelligenza, ha organizzato e strutturato ogni cellula ed ogni organo del corpo in base alla sua precisa funzione fisiologica, sempre utile innanzitutto alla sopravvivenza del corpo stesso come base per il suo benessere, e la persona deve conoscere questa funzione fisiologica per poterla rispettare.

Occorre dare coscienza alla persona che il corpo non si può modellare secondo la moda, ma va “curato” in base alla propria genetica. Educare alla nutrizione significa quindi dare chiarezza e consapevolezza della fisiologia dell’organismo. L’essere umano deve imparare a nutrirsi con intelligenza, ovvero a nutrirsi di ciò che gli occorre, altrimenti è come fermarsi da un benzinaio e continuare a mettere benzina quando il serbatoio è già pieno. Le nostre cellule adipose possono accumulare anche 70 chili di grassi, e più ne immettiamo più ne accumulano: allora deve esserci un Io dentro al cervello che dice: “basta, non ti serve più”, un Io che gestisca il rapporto con il cibo in modo da nutrirsi con sostanze che diano sì il piacere di alimentarsi ma in modo appropriato, sano, nel rispetto delle richieste fisiologiche dell’organismo.

La persona deve ragionare in termini di ciò che è utile alla sua fisiologia, senza farsi dominare dai condizionamenti di ciò che piace o di ciò a cui è abituata. Il condizionamento è sempre un automatismo del comportamento che esclude l’intervento dell’Io, la sua capacità di valutare e decidere. La persona deve imparare a decidere in base a ciò che le è utile o non le è utile, senza farsi schiavizzare dai condizionamenti che creano sempre dipendenza poiché, automaticamente, richiedono di essere soddisfatti sempre e comunque. Tutto ciò che dà piacere, se non è valutato e deciso dall’Io, crea dipendenza e il cervello subisce dipendenze su tutti i piani: da persone, da sostanze, dal sesso, dall’alimentazione. L’unico modo per mettere in condizione la persona di liberarsi dalle dipendenze è quella di educere la sua coscienza, il suo Io, che deve sentire tutti i segnali che il corpo manda al cervello, tutti i sintomi, gli stati carenziali, e riequilibrare il sistema utilizzando la propria intelligenza, con la consapevolezza che il nostro corpo può veramente permetterci di vivere bene se lo usiamo e lo guidiamo noi.

Senza scienza non si può dare coscienza, e la scienza deve tener conto dell’integrità psicofisica della persona, dove la psiche non è dissociata dal sistema biologico e dal sistema fisico. La psiche è una realtà fisica, è energia, l’Io è energia che agisce, che compie un lavoro. L’Io ha la sua “sede di comando” nei lobi frontali, e può controllare e verificare istante per istante lo stato di ogni singolo organo e decidere gli interventi necessari a riequilibrare un sistema e a recuperare il benessere psicofisico della persona.

La Neuropsicofisiologia permette di descrivere i processi fisiologici nel loro dinamismo, spiegando come si sviluppano e come avvengono all’interno dell’ambiente, poiché non c’è separazione tra ambiente e cervello. Nulla ci separa dall’ambiente: siamo immersi in campi magnetici variabili che influenzano costantemente tutta la nostra attività metabolica. La metereopatia, ad esempio, è la risposta a variazioni esterne che si ripercuotono all’interno del nostro organismo. A volte si hanno stati di tensione, nervosismo, agitazione che provengono da cattiva digestione, da nutrienti non adatti, da sostanze inquinanti, da un errato modo di relazionarci, da condizionamenti che ci dominano, da idee fisse che abbiamo nel cervello, da tutti squilibri che, sommati insieme, creano uno stress che oltre certi limiti diventa distress generando anche patologie organiche.

La prevenzione di ogni stato di squilibrio è legata prioritariamente alla capacità individuale di gestione del proprio sistema, ovvero di usare la propria intelligenza per verificare tutto ciò che è utile al nostro benessere psicofisico, e in questo senso la qualità della nutrizione svolge un ruolo fondamentale nel garantire tutte le sostanze necessarie al buon funzionamento dell’organismo e del cervello stesso.