Al GLOBAL CAMPUS
OF HUMAN RIGHTS
LA NEUROPSICOFISIOLOGIA
DELL’EDUCAZIONE
AI DIRITTI UMANI
Decisamente suggestiva la location di Venezia Lido, presso l’antico Monastero di San Nicolò, che ha ospitato la Seconda Edizione dell’Alta Conferenza The Global State of HUMAN RIGHTS, organizzata dal Parlamento Europeo e dal Global Campus of Human Rights, centro universitario che contribuisce alla Educazione ai Diritti Umani e alla democrazia post laurea.
Le due giornate, interamente dedicate alle violazioni dei Diritti Umani nei confronti dei bambini e dei giovani nel mondo, sono state suddivise in tre sessioni, così nominate: ”Children behind bars”, “Children affected by armed conflict and violence”, “Youth as drivers of change”.
Ad aprire ufficialmente l’Evento, il videomessaggio della Presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola.
Ciascuna delle testimonianze in vivo, quella dello scrittore Ibrahima Lo, ex detenuto minorile e, a seguire, di Sanaa Seif, giovane attivista egiziana per i diritti umani, e ancora di Nane e Lusine, adolescenti provenienti dall’Armenia, del Global Campus Children Leadership Group, hanno reso le sessioni vere ed emozionalmente coinvolgenti.
Duarte Viera, docente all’università di Coimbra, ha segnalato le conseguenze psicofisiche della privazione di liberta dei bambini. Innumerevoli e toccanti le denunce riguardanti bambini in varie parti del mondo deprivati della libertà, in seguito a conflitti armati, a sfollamenti; e ancora bambini vittime di violenza, sia fisica, che sessuale, che psichica.
“Duecentotrenta milioni di bambini rischiano di essere reclutati in un conflitto armato”, segnala Maria Arena, Presidente della Sottocommissione per i Diritti Umani del Parlamento Europeo, che prosegue dichiarando ancora: “Per non essere complici di tutto questo, diventa necessario mettere in atto misure di prevenzione con l’educazione”.
Sostanziale e propositivo l’intervento, che qui riportiamo, della Professoressa Maria Pia Frisani, Pedagogista della NeuroPsicoFisiologia, la quale si è soffermata sulle atrocità di cui i bambini nel mondo si ritrovano ad essere vittime:
“Ringrazio, perché questi eventi, queste conferenze consentono di prendere coscienza di quale paradosso stiamo vivendo. Un paradosso, perché in una parte del mondo sta nascendo un bambino e, nel preciso istante, in un’altra parte del mondo un bambino sta morendo; in una parte del mondo un bambino viene accolto in una famiglia con gioia, con amore, per la sua nascita e, dall’altra, viene addirittura torturato, ucciso, maltrattato…
Abbiamo sentito tutte le esperienze delle persone che ci hanno preceduto questa mattina che ci hanno segnato, ci hanno trasmesso la loro sofferenza, la loro disperazione. Questa presa di coscienza deve far sì che ognuno di noi di faccia carico di qualcosa, dobbiamo fare qualcosa tutti insieme perché, come vediamo, le nostre relatrici e anche coloro che hanno parlato questa mattina sono persone impegnatissime, che si stanno dando tantissimo da fare ma, come abbiamo sentito, non basta!
Tutto quello che abbiamo ascoltato finora mi porta a pensare che sono tutti effetti di una causa.
Che cosa sta scatenando questo paradosso?
Che cosa sta succedendo in questo mondo?
Sicuramente c’è un grande fallimento alla base, che è quello di una Educazione che non è mai nata, un’Educazione che comincia proprio dai bambini piccoli; perché sono loro gli uomini e le donne del futuro, sono loro che saranno i futuri capi di Stato e sono loro a cui noi stiamo negando una Educazione vera, una Educazione sostanziale, una Educazione per i Diritti Umani.
I Diritti Umani dovrebbero far parte di programmi ministeriali di tutte le Scuole di ogni ordine e grado, dovrebbero essere insegnati a tutti.
Parlo come pedagogista neuropsicofisiologica e come educatrice. Ho a che fare con bambini tutti i giorni. E quando parlo ai bambini dei Valori Universali, dei Diritti dell’Uomo, ai bambini di tre o di cinque anni, parlo loro di Dignità, di Libertà, di senso della Giustizia e di Amore, loro mi seguono, capiscono, riconoscono in me una giusta guida educativa, perché parlo con loro di cose che hanno dentro. E io sono lì soltanto per farle venir fuori, per farle educere… perché da questo deriva Educazione, è una parola latina meravigliosa… E la sensazione di oggi è proprio questa conferma, che è quella che li stiamo perdendo, questi bambini. Ma molto possiamo fare, a cominciare proprio da loro. E io chiedo a questa Commissione: sarà possibile inserire l’Educazione ai Diritti Umani per una vera Educazione alla Pace? Grazie.”
Al termine dell’Evento, il Segretario Generale del Global Campus of Human Rights Alfred Nowak, concludendo i lavori, si è così espresso: “Auspico per il prossimo anno una nuova conferenza mondiale su questi temi; che non sia solo una conferenza di Stati, ma che coinvolga la società civile.
I bambini devono sviluppare a livello globale il cambiamento, anche già a 10 – 11 anni. Dobbiamo aiutare i bambini a fare, non dobbiamo dir loro cosa devono fare”.
Le macroviolazioni gravissime ed inaccettabili, messe ampliamente in evidenza anche durante la scorsa conferenza del 20 novembre 2019, in occasione del “30° Anniversary of the Convention on the Rights of the Child”, tenutasi presso la Sede del Parlamento Europeo di Bruxelles, a cui l’International Academy of Neuropsychophysiology ha partecipato, fanno emergere dati statistici allarmanti circa l’aumento delle violazioni dei Diritti Umani in tutto il mondo.
Come studiosi della NeuroPsicoFisiologia, affermiamo che non basta denunciare le violazioni dei Diritti Umani, ma occorre soprattutto operare a livello preventivo/educativo con una Metodologia Scientifica Integrata, in grado di educere i Valori Universali racchiusi all’interno del genoma umano, affinché ciascuno possa diventarne consapevole e cosciente, poiché la Dignità, la Libertà, la Giustizia, l’Amore costituiscono nel loro insieme quella “bussola” valoriale, scoprendo la quale ognuno può orientare la propria esistenza.
Si rende necessario, in modo improcrastinabile, smettere di cercare “colpevoli da punire” e, nello stesso tempo, comprendere che l’ignoranza non è una colpa, ma solo una condizione atavica, che si ripete da migliaia di anni, da risolvere una volta per tutte con la conoscenza dei Valori Fondamentali della Vita, per risolvere definitivamente quell’ “analfabetismo valoriale” di cui fino ad oggi l’essere umano è stato vittima.
L’impegno che gli Stati devono assumersi porta verso la realizzazione di una meta comune: educare ai Diritti Umani con la Neuropsicofisiologia.
Riteniamo che per promuovere una reale cultura dei Diritti Umani occorra una sperimentazione educativa neuropsicofisiologica che consenta prima di tutto di vivere in sé, a livello emozionale, cos’è la Dignità, la Libertà, l’Amore, la Giustizia.
“Se non prendiamo Coscienza dei Diritti Umani e non li viviamo innanzi tutto in noi stessi, non possiamo né rispettarli, né esprimerli” cit. Professor Michele Trimarchi (www.isn-npf.net).
Di una cosa siamo certi: le basi della coscienza umana non possono più essere lasciate al caso, ma vanno garantite dal Metodo NeuroPsicoFisiologico dell’Educazione, destinato presto a realizzare in ogni essere umano, come affermato e fortemente auspicato dal Professor Michele Trimarchi, l’Alba della Coscienza Umana.
Marina Salvadore