Corso Avanzato di Antropologia Integrata
Apertura Anno Accademico 2004/2005
Professor Michele Trimarchi
3 novembre 2004
C’è una grande confusione sui Fondamenti della Vita. Gli esseri umani sono unità psicofisiche e spirituali (realtà integrate nell’individuo). Il problema inizia alla nascita. Ognuno, nascendo, è un progetto da realizzarsi. Dal concepimento, ci si sviluppa nel grembo materno secondo leggi perfette che regolano questo sviluppo. Poi, quando l’essere è pronto, nasce ed acquista biologicamente vita autonoma. Attraverso tappe regolate geneticamente, il progetto dovrebbe realizzarsi, e anche questo non consente errori. Di pari passo, si dovrebbe sviluppare nel cervello la coscienza, che dovrebbe gestire il cervello. La presa di coscienza dovrebbe svilupparsi man mano. Ma questo non avviene, se non nel caos più totale, perché il modo di trasferire conoscenza nei figli non avviene secondo quelle leggi perfette, così come accade per lo sviluppo biologico. Cioè, manca l’educazione. Quindi, biologicamente tutto bene. Non è così per la nascita di una coscienza, come capacità di autogestirsi con la pubertà. La pubertà dovrebbe segnare l’inizio dell’evoluzione. Se vogliamo considerarci uomini, dobbiamo sviluppare questo tipo di coscienza, altrimenti siamo simili agli animali. Questi sono già perfetti nella loro genetica. Ci siamo creati un mondo artificiale che soffoca quello stato vibrazionale che ci legittima ad essere esseri umani, a provare emozioni… La felicità contiene in sé la capacità di decidere il dinamismo della propria esistenza. Perché si nasce e si muore? Per avere la possibilità di diventare Dio (amare, vibrare, risuonare, scambiare energia con tutti…). L’essere umano, quando nasce, ha la possibilità di provare piacere. Ma poi, inizia a sperimentare ingiustizie, repressioni, violenza. Tutto questo è stato creato dall’uomo, non è nella natura umana. Questa prevede che ognuno dovrebbe essere amato e rispettato e i primi anni di vita dovrebbero servire a questo. La cultura viene trasferita nei cervelli alla nascita e pretende di sostituirsi alla natura. La cultura prodotta da noi non prevede la felicità. Nelle religioni si insegna la sofferenza come un fatto necessario. Io credo che il Creatore ha creato ben altro. Il neonato è già in grado di identificare l’energia positiva da quella disarmonica (esempio voce della madre). Qui sulla carta è scritto tutto, ma nella Coscienza non è scritto niente. Non è la capacità di contenere memorie che ci rende umani; si può essere grandi umanisti senza scuola. In noi c’è un misuratore che ci permette di individuare tutto. Questo misuratore ce l’hanno tutti gli uomini della Terra. E questo progetto di vita lo possono realizzare tutti gli uomini della Terra. I valori umani sono scritti dappertutto, ma se non li riconosciamo geneticamente non li viviamo; li usiamo solo quando ci fa comodo. Ognuno di noi dovrebbe viverli e dimostrarli con la propria vita. La coscienza si sviluppa solo con la conoscenza, che qui definiamo come la capacità di sapere che cos’è ogni cosa e a cosa serve alla mia vita. Tutto ciò che conosciamo deve essere a noi utile, se no a che ci serve? L’informazione è un carrellino trasportatore e, se è vuoto, non serve a niente. La parola deve avere un contenuto, se non ce l’ha, si memorizza solo il suono. Noi dobbiamo educere quello che abbiamo già geneticamente dentro di noi. Essere presenti vuol dire avere la consapevolezza di poter tenere sotto controllo i nostri organi di senso. Dobbiamo identificare sempre le fonti delle informazioni. Dobbiamo essere sempre proprietari del cervello. Prima scopro il mondo e poi datemi i codici per utilizzare quel mondo. Tutti gli esseri umani parlano la stessa lingua, quella fisica, della realtà, quella del nostro emisfero destro. Perché nella nascita si prevede già la morte? Nella cellula c’è già scritto che, dopo un certo tempo, quel progetto morirà. Se l’individuo nasce, deve sapere che dopo un certo periodo di tempo deve morire. Non è un controsenso? Per chi usa la logica, si. Ma, quale altro parametro possiamo utilizzare per capire questo? Quel sistema è vettoriale e deve poi dar vita ad un altro sistema. Non è tanto importante nascere biologicamente, quanto nascere nel momento in cui prendo coscienza che io esisto e mi identifico nell’ “io esisto”. Lì inizio ad imparare ad utilizzare al meglio quel mezzo e ricercare amore. Se il bambino scoprisse lo scopo di ogni cosa, si formerebbe la coscienza. L’educazione deve basarsi sul principio di obiettività ed oggettività. Da oggi, quando vi si dice qualcosa, chiedetene la dimostrazione obiettiva ed oggettiva, chiedete lo scopo per cui quella cosa esiste. Siamo tutti identici obiettivamente e tutti diversi oggettivamente. Il nostro cervello trasmette onde (in termini di sensazioni, di emozioni…). Noi emettiamo energia. Se ci liberiamo dai condizionamenti, che ci fanno ragionare sempre con i loop (ripetere sempre le stesse cose), percepiamo tutto e trasmettiamo tutto. In questo, non abbiamo bisogno di modem, perché quella lingua è unica. Percepire l’amore di tutto ciò che ci circonda è il vero senso della vita. Per farlo, bisogna liberarsi. E invece ci danno le regole. Perché ci danno le regole? Per ignoranza. Ci vuole una scienza fisiologica. In una molecola ci sono le vostre parole. Etimologicamente la parola “fede” è “essenza della fiducia”. La mia fede è la fiducia che ho in un messaggio, in un’azione… La fede è sempre legata alla trascendenza dell’essere umano. “Signor Universo, qui ci sono Io e voglio imparare a comunicare con te, con te, con tutti”. Amore, in termini fisici, equivale ad armonizzazione. La conoscenza non può essere l’acquisizione di un tutto senza essere partiti da sé stessi. Se vogliamo trovare Dio, cerchiamo dentro l’uomo. Chi fa pesare la propria evoluzione agli altri, è molto involuto. Il Maestro ama nel suo discente il progetto in fieri. Le forze fisiche agiscono in base a leggi di attrazione e repulsione. Dove c’è un atomo, c’è un campo elettromagnetico. Tutto il nostro metabolismo funziona in base a questi principi. Nella coscienza, queste forze si misurano con l’elettroencefalogramma. Il magnetismo trattiene l’Io, ovvero queste molecole “imprigionate”. La morte si verifica quando l’attività elettrica cerebrale cessa e l’Io si sgancia (magnetismo) (esempio, chi “muore” ed esce dal corpo). La razionalità deve produrre la sensibilità e viceversa. In maniera frammentata, l’uomo ha scoperto tutto di sé. Noi dobbiamo imparare a comunicare con tutti. Il nostro corpo non siamo noi, appartiene alla natura. Di noi, l’unica cosa che rimane è ciò che abbiamo imparato. L’Io è una sorta di “navicella spaziale” che, nel momento in cui cessa il magnetismo, parte. Abbiamo infiniti orologi controllati nell’Universo e, con la nostra mente, siamo capaci di desincronizzarli. Ogni atomo del nostro corpo comunica con tutto l’Universo… L’Io deve utilizzate tutti e due gli emisferi. L’emisfero sinistro ci permette di codificare ogni emozione (esempio poesia). C’è un parallelo tra prima e dopo. Dopo, se non hai imparato ad amare, ti ritrovi con gli stessi problemi di prima. Se ho acquisito il concetto di amore universale, sarò capace di amare tutti; ma se ho acquisito il concetto di amore “a modo mio” ricercherò quello, a quelle condizioni. Chi è in quello stato, avrebbe bisogno ancora di un corpo per comunicare (e poi, infatti, se lo va a cercare).